Quando arrivano le pensioni nel 2023? Ecco il calendario dei pagamenti con tutte le date per chi la riceve in banca e alla posta.
È tempo di guardare al calendario dei pagamenti delle pensioni, come pure dei trattamenti assistenziali come l’assegno sociale e le prestazioni riconosciute agli invalidi civili, per l’anno 2023.
Con la fine dell’emergenza sanitaria, infatti, l’Inps è tornato ad applicare la solita regola secondo cui la pensione viene pagata il primo giorno bancabile del mese. L’unica eccezione è rappresentata dal ritiro in contanti presso gli uffici postali, dove vale ancora la modalità di pagamento adottata durante la pandemia: nel dettaglio, il pagamento avviene tenendo conto del criterio dell’ordine alfabetico, sulla base di un calendario stilato mensilmente da Poste italiane.
Per quanto riguarda la disponibilità della pensione sul conto corrente, invece, si applica la regola solita: il pagamento è previsto il primo giorno del mese, eccetto quando si tratta di una domenica (o anche di un sabato nel caso della banca) o di un giorno festivo. In tal caso il pagamento slitterà al primo giorno utile successivo.
Quando viene pagata la pensione nel 2023
Le seguenti regole vengono applicate tanto dall’Inps, sia per il pagamento delle prestazioni previdenziali (pensioni) che per quelle assistenziali (assegno sociale, pensioni d’invalidità), che dall’Inail: anche le rendite vitalizie, infatti, vengono pagate il primo giorno bancabile di ogni mese.
Di fatto, tale norma garantisce ai pensionati di ricevere la pensione a inizio mese, già il primo giorno qualora non si tratti di un festivo o di una domenica. Va detto però che il concetto di “giorno bancabile” è differente tra banche e poste, in quanto:
- per chi ha l’accredito in banca sono da considerare giorni bancabili tutti i giorni, con l’eccezione dei festivi, compresi tra lunedì e venerdì;
- per chi ha l’accredito in posta sono da considerare giorni bancabili tutti i giorni, con l’eccezione dei festivi, compresi tra lunedì e sabato.
La pensione può quindi essere accreditata anche di sabato su conto corrente postale; diversamente, chi ha preferito il conto corrente bancario dovrà attendere fino al lunedì successivo qualora il primo giorno del mese dovesse cadere di sabato.
Detto questo, ecco il calendario completo dei pagamenti delle pensioni per l’anno 2023:
Mensilità | Pagamento banca | Pagamento poste |
---|---|---|
Gennaio 2023 | martedì 3 gennaio | martedì 3 gennaio |
Febbraio 2023 | mercoledì 1 febbraio | mercoledì 1 febbraio |
Marzo 2023 | mercoledì 1 marzo | mercoledì 1 marzo |
Aprile 2023 | lunedì 3 aprile | sabato 1 aprile |
Maggio 2023 | martedì 2 maggio | martedì 2 maggio |
Giugno 2023 | giovedì 1 giugno | giovedì 1 giugno |
Luglio 2023 | lunedì 3 luglio | sabato 1 luglio |
Agosto 2023 | martedì 1 agosto | martedì 1 agosto |
Settembre 2023 | venerdì 1 agosto | venerdì 1 agosto |
Ottobre 2023 | lunedì 2 ottobre | lunedì 2 ottobre |
Novembre | giovedì 2 novembre | giovedì 2 novembre |
Dicembre | venerdì 1 dicembre | venerdì 1 dicembre |
Solamente a maggio e luglio, quindi, chi ha l’accredito alla posta sarà favorito rispetto a chi invece riceve la pensione in banca, poiché per quest’ultimi il pagamento arriverà con qualche giorno di ritardo.
Di seguito una versione stampabile del calendario pensioni 2023, da stampare e tenere con sé per essere informati ogni mese.
Perché la pensione di gennaio non viene pagata il primo giorno bancabile
Come i più attenti avranno avuto modo di notare, la pensione di gennaio 2023 non viene pagata il primo giorno bancabile del mese. Effettivamente, dal momento che il 1° gennaio è festivo, oltre che a essere una domenica, il primo giorno bancabile del mese dovrebbe essere lunedì 2 gennaio.
E così è effettivamente; tuttavia, la normativa stabilisce che eccezionalmente a gennaio, al fine di permettere all’Inps di aggiornare i sistemi informatici, pensione e trattamenti assistenziali vengono pagati il secondo giorno bancabile. Da qui la data di martedì 3 gennaio 2023.
Pensioni più alte da gennaio
Tra gli aggiornamenti in capo all’Inps c’è quello dell’importo della pensione.
Trattamenti previdenziali e assistenziali, infatti, vengono adeguati al tasso d’inflazione registrato per gli ultimi 12 mesi, attraverso un meccanismo conosciuto come rivalutazione (o perequazione).
Per il 2023 è stato accertato un tasso di rivalutazione del 7,3%, il quale si applicherà per intero per le sole pensioni, e trattamenti assistenziali, il cui importo risulta inferiore alle 4 volte il valore del trattamento minimo. Sopra tale soglia la rivalutazione è solamente parziale: tanto più è alta la pensione tanto più si riduce la percentuale applicata.
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