Pensioni, come e di quanto aumentano con la legge di Bilancio 2025

Simone Micocci

18 Ottobre 2024 - 09:54

Il governo ha aumentato gli importi delle pensioni con la legge di Bilancio 2025? Facciamo chiarezza.

Durante la conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio 2025, il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha fornito delle importanti informazioni per rispondere alla domanda su come e quanto aumentano gli importi delle pensioni a partire dal prossimo anno.

Un argomento di cui abbiamo parlato tanto in queste ultime settimane per quanto non avevamo tutti gli elementi necessari per dare una risposta completa. Non sapevamo infatti quale sarebbe stata la decisione del governo in merito alla rivalutazione, né tantomeno se c’era spazio per confermare l’aumento straordinario delle pensioni di importo inferiore al trattamento minimo.

Qualsiasi dubbio a riguardo è stato sciolto, con buone notizie per i pensionati che quest’anno potranno godere di un meccanismo di rivalutazione più favorevole (per quanto gli aumenti riconosciuti saranno comunque molto più bassi rispetto a quelli degli ultimi due anni).

Come aumenta le pensioni il governo Meloni

Parlare di “aumento” delle pensioni da parte del governo Meloni non è propriamente corretto per la parte che riguarda la rivalutazione, ossia quel meccanismo con cui gli importi dei trattamenti previdenziali e assistenziali viene adeguato al costo della vita così da limitare la svalutazione. Si dovrebbe dire infatti che “non taglia” le pensioni, come invece era stato fatto con le ultime due leggi di Bilancio.

Con la Manovra 2025, infatti, il governo si limita a ripristinare quello che è il meccanismo originario previsto per la rivalutazione delle pensioni, in sostituzione di quello molto più stringente che il governo ha introdotto negli ultimi due anni per limitare la spesa.

Come confermato da Giorgetti in conferenza stampa, dopo due anni non ci sono tagli alla rivalutazione, in quanto tornerà a essere utilizzato il sistema disciplinato dalla legge n. 448 del 1998 (l’ultima volta fu nel 2022, con il governo Draghi).

In soccorso del governo viene un tasso di inflazione decisamente più basso rispetto agli ultimi due anni, consentendo così di tornare a una rivalutazione più vantaggiosa anche per chi ha una pensione di importo superiore alle 4 volte il trattamento minimo senza dover mettere a rischio i conti pubblici. La spesa per il 2025 sarà quindi molto più bassa, non giustificando un ulteriore taglio alla rivalutazione sul quale tra l’altro già pende il giudizio della Corte Costituzionale.

Per sapere con esattezza di quanto aumentano le pensioni dobbiamo tuttavia aspettare che l’Istat ufficializzi il tasso di inflazione che verrà utilizzato per l’adeguamento. Per il momento possiamo comunque dire come aumenteranno:

  • le pensioni il cui importo è inferiore a 4 volte il trattamento minimo vengono aumentate del 100% del tasso. Ciò vale, stando ai valori attuali, per tutti quegli assegni il cui valore non supera i 2.394,44 euro lordi;
  • per la sola parte dell’assegno che supera questo valore ma non i 2.993,05 euro (5 volte il trattamento minimo), la rivalutazione avviene al 90% del tasso accertato;
  • infine, la parte di pensione che supera anche i 2.993,05 euro viene rivalutata al 75% del tasso accertato.

Questo sistema è molto più conveniente rispetto a quello a 6 fasce utilizzato dal governo Meloni in questi anni, e non solo per il fatto che prevede delle percentuali maggiori. Come visto sopra, infatti, la rivalutazione parziale agisce solamente sulla parte di pensione che supera di 4 volte il trattamento minimo, mentre con l’altro sistema il tasso “tagliato” si applica su tutto l’importo.

Prendiamo come esempio una pensione di 3.500 euro, con un tasso di inflazione per il 2024 pari all’1,6% (valore stimato dal governo nel Def 2024). Con il meccanismo previsto dalla legge n. 448 del 1998 l’aumento viene così calcolato:

  • il tasso dell’1,6% si applica interamente sui primi 2.394,44 euro, riconoscendo così un aumento di 38,31 euro;
  • fino a 2.993,05, quindi sui restanti 598,61 euro, si applica invece una rivalutazione parziale del 90%, per un tasso quindi dell’1,44%. Ne risulterà un aumento ulteriore di 8,61 euro;
  • infine, sulla parte restante, altri, 506,95 euro, l’aumento è pari al 75% del tasso, ossia 1,2%. Sono 6,08 euro in più.

In totale una pensione di 3.500 euro godrà di un aumento di 53 euro mensili lordi.

Come sarebbe andata invece con il meccanismo adottato negli ultimi due anni? Per una pensione di 3.500 euro (per un importo quindi compreso tra le 5 e le 6 volte il trattamento minimo) sarebbe stato applicato sull’intero importo un aumento pari al 53% del tasso accertato, quindi dello 0,848%. Ne sarebbe risultato un incremento di appena 29,68 euro.

Come aumentano le pensioni minime

È invece un vero e proprio intervento volto ad aumentare le pensioni quello che il governo conferma per gli assegni il cui importo è inferiore al trattamento minimo.

Nel 2024 infatti tutti gli assegni di tipo previdenziale (sono esclusi quindi Assegno sociale e pensioni di invalidità) con importo inferiore al trattamento minimo suddetto (598,61 euro) hanno beneficiato di una rivalutazione straordinaria del 2,7%.

Questa misura era in scadenza nel 2025, ma il governo ha fatto sapere di averla confermata anche per il 2025. Considerando anche il tasso di rivalutazione atteso, quindi, le pensioni minime il prossimo anno potrebbero avere un importo massimo di circa 625 euro.

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