Chiedo all’esperto: per quale motivo anche se ho 67 anni di età e 20 anni di contributi l’Inps ha rifiutato la mia domanda di pensione?
In queste ore abbiamo ricevuto una segnalazione da parte di un nostro lettore il quale ci ha chiesto delucidazioni sul perché l’Inps ha rifiutato la sua domanda di pensionamento nonostante avesse raggiunto i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia che ricordiamo essere pari a 67 anni di età e 20 anni di contributi.
Ovviamente la sola domanda non è stata sufficiente per capire la ragione per cui l’Inps ha rigettato l’istanza di pensionamento, visto che le motivazioni potevano essere diverse. Pertanto, una volta contattata la persona che ci ha inviato la segnalazione e fatti i dovuti approfondimenti, abbiamo capito qual è stato il problema.
Una situazione che potrebbe accomunare diversi lavoratori, specialmente nei prossimi anni, ragion per cui abbiamo ritenuto che fosse necessario pubblicare la risposta data così che possa essere d’aiuto a tutti coloro che si trovano nella stessa situazione.
Perché l’Inps ha respinto la domanda di pensione di vecchiaia nonostante 67 anni di età e 20 anni di contributi?
Gentile lettore,
come può vedere dalle motivazioni Inps allegate all’istanza di rigetto della sua domanda di pensione, la ragione per cui per il momento le è stato negato il diritto al collocamento in quiescenza è dovuto al suo mancato soddisfacimento del requisito economico richiesto per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Come abbiamo avuto modo di appurare durante i nostri confronti, lei è da considerare come un “contributivo puro” avendo fatto richiesta del computo per la Gestione Separata.
Le ricordo - anche per tutti gli altri che ci leggono - che il computo della Gestione Separata è quello strumento che consente di far confluire nella Gestione Separata tutti i contributi collegati al fondo lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali degli autonomi, alle gestioni ex Indpap, ex Enpals e agli altri fondi sostitutivi dell’Ago. Una possibilità riservata a coloro che soddisfano determinati requisiti, quali:
- versamento di almeno un contributo mensile nella Gestione Separata;
- anzianità contributiva nelle altre gestioni di almeno 15 anni, di cui almeno 5 successivi all’1 gennaio 1996;
- anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 al di sotto dei 18 anni.
Va detto però che facendo ricorso al computo della Gestione Separata la pensione viene liquidata interamente con le regole del contributivo, come nei confronti di quei lavoratori che hanno solo contributi versati dopo l’1 gennaio 1996. Questo permette ad esempio di ricorrere alle opzioni di vecchiaia (71 anni di età e 5 anni di contributi) e anticipate (64 anni di età e 25 anni di contributi) riservate ai contributivi puri, ma al tempo stesso l’ha messa nella condizione di dover soddisfare un terzo requisito per l’accesso alla pensione di vecchiaia, di tipo economico.
Per i contributivi puri, infatti, non sono sufficienti 67 anni di età e 20 anni di contributi, in quanto è anche necessario che l’importo dell’assegno maturato nel momento in cui si fa domanda di pensionamento risulti almeno pari al valore dell’Assegno sociale, prestazione che nel 2025 ammonta a circa 538 euro.
Non soddisfando questa condizione non è possibile andare in pensione a 67 anni: ecco perché molti di coloro che per gran parte della loro carriera hanno svolto lavori part-time, o comunque hanno guadagnato molto poco, rischiano di non riuscire ad andare in pensione a 67 anni (nel caso siano al tempo stesso contributivi puri).
Purtroppo nella sua situazione il computo della Gestione Separata ha rappresentato la causa, insieme al fatto che il suo montante contributivo non era sufficiente per garantirle di superare la suddetta soglia, che le ha impedito di andare in pensione. A questo punto le consigliamo di consultare un esperto il quale le saprà dire se è possibile ripresentare domanda di pensione questa volta non facendo ricorso al suddetto strumento, in modo che - vista comunque la presenza di contributi versati prima del 31 dicembre 1995- l’aver compiuto 67 anni e aver raggiunto 20 anni di contributi siano condizioni sufficienti per smettere di lavorare a 67 anni.
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