La pensione di reversibilità entra in successione?

Simone Micocci

13 Marzo 2025 - 11:59

Pensione di reversibilità e successione, qual è il legame tra i due istituti? Facciamo chiarezza.

La pensione di reversibilità entra in successione?

Alla morte di un proprio caro tra i numerosi problemi di ordine pratico, nel mezzo delle difficoltà emotive, ci sono molte questioni economiche. I familiari sono sì chiamati a certe spese, ad esempio per i funerali, ma potrebbero aver diritto a ricevere delle somme, come eredità o reversibilità.

Molti parenti che hanno subito un lutto si chiedono quindi quali siano le relazioni tra i due istituti, soprattutto se il defunto aveva debiti o temono di non aver diritto al denaro.

La situazione si complica ulteriormente quando il defunto era titolare di una pensione ai superstiti. A tal proposito, capiamo se la pensione di reversibilità entra in successione ed eventualmente come.

La pensione di reversibilità e l’eredità

La pensione di reversibilità è un trattamento di tipo previdenziale rivolto a garantire sostentamento ai familiari superstiti. Si tratta a tutti gli effetti di una forma di tutela sociale, volta a compensare la perdita della principale fonte di reddito dovuta al decesso del pensionato.

La reversibilità punta quindi a mantenere continuità e stabilità economica, evitando che i cittadini si trovino improvvisamente in stato di bisogno. Per questi motivi l’istituto non ha nulla a che fare con l’eredità, che non ha fini sociali o assistenziali ma ha a che fare esclusivamente con il patrimonio lasciato dal defunto. Quest’ultimo ha diritto, in certa misura, a decidere a chi devolvere i propri beni e come.

Altrimenti, la successione avviene secondo le regole del Codice civile, che tengono conto dei rapporti di parentela per assicurare una divisione equa, almeno in linea generale. I beneficiari della pensione di reversibilità non corrispondono necessariamente agli eredi e peraltro devono rispondere a requisiti specifici, che invece non sono richiesti ai chiamati all’eredità.

Questi ultimi non devono infatti provare nulla, ma soltanto scegliere liberamente se accettare o rifiutare il lascito. I figli maggiorenni, ad esempio, hanno diritto alla reversibilità soltanto se:

  • inabili al lavoro e a carico del genitore defunto;
  • hanno un’età compresa tra 21 a 26 anni e frequentano l’Università.

La reversibilità spetta inoltre al coniuge separato anche con addebito, a differenza dell’eredità (salvo testamento differente), come anche all’ex coniuge divorziato che percepiva un assegno alimentare dal defunto ed entro certi limiti. In sintesi, il diritto alla reversibilità e all’eredità poggiano su presupposti differenti e del tutto indipendenti l’uno dall’altro.

La pensione di reversibilità entra in successione?

Quindi, la pensione di reversibilità non rientra nell’eredità, in quanto si tratta di due istituti privi di correlazione tra loro. Spesso chi beneficia della pensione ai superstiti è anche chiamato all’eredità, come figli minorenni e coniuge, ma si tratta di una mera coincidenza, dovuta alla rilevanza del legame di parentela in entrambi i casi. Nella stragrande maggioranza chi ha diritto alla pensione di reversibilità è anche chiamato all’eredità, ma non si tratta di una regola. Semplicemente, coniuge e figli sono eredi legittimari oltre che beneficiari con priorità della pensione.

In molti si domandano però cosa succeda alla pensione di reversibilità al coniuge superstite quando anche quest’ultimo passa a miglior vita, tanto che la questione è stata analizzata diverse volte dalla Corte di Cassazione. Può perciò essere chiarito che il diritto alla reversibilità non si trasmette con l’eredità, né la pensione può essere ulteriormente attribuita agli eredi del beneficiario. I figli che la percepivano in concorso con il genitore continueranno a riceverla, se persistono i requisiti. D’altra parte, rientrano inevitabilmente nell’eredità le somme che il beneficiario non ha speso in vita, pur se provenienti dalla pensione di reversibilità. In questo caso, vengono distribuite secondo le norme successorie.

Rinuncia all’eredità e reversibilità

La separazione tra eredità e pensione ai superstiti (quanto detto vale anche per la pensione indiretta) fa sì che si possa legittimamente rinunciare all’eredità, salvandosi dai debiti del defunto ad esempio, senza perdere il diritto alla reversibilità.

Questo è possibile proprio perché la legge garantisce la libertà dei chiamati all’eredità alla luce dei rischi legati al lascito ereditario e, allo stesso tempo, la reversibilità mira ad assicurare il sostentamento ed evitare lo stato di bisogno. Qualsiasi disposizione contraria sarebbe pertanto incoerente e, in ogni caso, gli istituti non sono fra loro correlati.

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