Pensioni, costo della vita alto. Ecco dove si stanno trasferendo i pensionati italiani

Simone Micocci

9 Marzo 2025 - 09:23

I pensionati italiani, spaventati dall’elevato costo della vita, si trasferiscono all’estero. Ecco le mete più ambite.

Pensioni, costo della vita alto. Ecco dove si stanno trasferendo i pensionati italiani

I pensionati italiani si stanno trasferendo in numero sempre maggiore per fuggire dal costo della vita alto sopportato in Italia e trovare il modo più conveniente per godersi la pensione. Secondo i dati statistici, i pensionati si affidano sostanzialmente a tre criteri per scegliere la destinazione in cui trascorrere il pensionamento, vale a dire:

  • costo della vita;
  • politica fiscale e tassazione delle pensioni;
  • clima.

Applicando questi parametri, i pensionati italiani hanno da anni dato il via a una tendenza migratoria rivolta prevalentemente verso uno spicchio selezionato di Stati esteri, che per un motivo o per l’altro vengono preferiti all’Italia. Ogni cittadino tiene poi conto anche delle esigenze personali, soprattutto per stabilire quanta distanza è disposto a percorrere e valutando anche l’efficienza della sanità per eventuali condizioni di salute che necessitano cure.

Una cosa è però certa, i pensionati italiani hanno ricominciato a trasferirsi all’estero negli ultimi anni, invertendo una tendenza in calo e trovando mete adatte alle proprie aspirazioni. Ecco di quali si tratta.

Ecco dove si stanno trasferendo i pensionati italiani

Come anticipato, la tassazione sulle pensioni applicata dai vari Stati esteri in ragione degli accordi internazionali è un elemento decisivo nella scelta della destinazione. I pensionati italiani possono infatti trasferirsi in diversi Paesi con un trattamento decisamente favorevole. Secondo l’ultimo Rapporto sulle pensioni pagate all’estero dell’Inps, con dati aggiornati al 2023, i pensionati italiani che percepiscono il trattamento all’estero con la sola contribuzione italiana rappresentano il 2,3% del totale. Un numero che si traduce in circa 310.000 pensionati distribuiti in maniera disomogenea su ben 160 Paesi, con poche mete selezionate che registrano la maggior parte del flusso. Dal rapporto emerge infatti chiaramente che sono principalmente i motivi fiscali a guidare questi trasferimenti, sostituiti altrimenti dalle motivazioni personali che fanno spaziare maggiormente la scelta della meta.

L’Albania, nel 2023 al quinto posto tra le destinazioni dei pensionati italiani, ha registrato un aumento senza precedenti, passando da 10 pensionati nel 2019 a ben 100 nel 2023. Il costo della vita relativamente basso, il clima mediterraneo e l’esenzione totale dalla tassazione locale sui redditi da pensione creano infatti un connubio vincente.

Il quarto posto del Portogallo, con 114 trasferimenti nel 2023, sembra invece destinato a diminuire visto che il Paese ha eliminato la tassazione agevolata sulle pensioni straniere, attualmente limitata a chi vi ha aderito in un primo momento. Dati in crescita anche per la Romania, con 114 trasferimenti nel 2023, numeri molto promettenti grazie al costo della vita contenuto e ai vantaggi fiscali: niente trattenute e una tassazione più favorevole rispetto a quella italiana, con un’aliquota unica del 10%. Ciò vale a maggior ragione per la Tunisia, scelta da ben 268 italiani nel 2023 per le bellezze paesaggistiche e la free tax dell’80% sulle pensioni estere.

Soltanto il 20% della pensione è soggetto a tassazione, peraltro con molte detrazioni per i capofamiglia, con l’imposta sul reddito delle persone fisiche che segue un’aliquota dallo 0% (per redditi fino a 1.500 euro) a un massimo del 35% (per redditi oltre 50.000 euro). Al primo posto troviamo invece la Spagna, con 536 trasferimenti nel 2023, grazie alle esenzioni e detrazioni previste per i pensionati stranieri e particolarmente evidenti per i redditi più bassi, oggi meno appetibile di un tempo. I trasferimenti in Spagna, per quanto elevati ogni anno, sono infatti in lieve calo rispetto al 2019. I pensionati italiani stanno ampliando i propri orizzonti, spaziando anche tra Marocco, Croazia, Bulgaria, Turchia e Slovacchia. Se quindi il numero di trasferimenti complessivi è destinato a crescere in questi anni, assisteremo a un importante cambiamento della mappa di destinazioni, proprio com’è accaduto con l’Oceania e l’Australia, non più molto ambite dai pensionati italiani.

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