Pensioni, detrazione al 19% o deduzione del riscatto dei contributi?

Patrizia Del Pidio

21 Febbraio 2023 - 11:01

Quando si riscattano contributi per dei periodi da far valere ai fini previdenziali ci sono importanti agevolazioni fiscali di cui godere. Vediamo quali sono.

Pensioni, detrazione al 19% o deduzione del riscatto dei contributi?

Quando si decide di riscattare un periodo ai fini previdenziali ottenendo, di fatto, dei contributi da riscatto validi per la pensione come effettivi, il Fisco offre al contribuente delle agevolazioni importanti. Nella generalità dei casi, infatti, la spesa sostenuta per riscatto (ma anche per ricongiunzione) è totalmente deducibile dal reddito complessivo ai fini Irfep, così come previsto dall’articolo 10 del Tuir.

Solo se le somme in questione sono versate per familiari a carico invece della deduzione spetta una detrazione d’imposta pari al 19% della spesa sostenuta.

Detrazione e deduzione, quale differenza?

Entrambi i benefici servono ad abbassare l’imposta dovuta, ma lo fanno in modo differente. Con la deduzione si abbassa il reddito imponibile su cui l’Irpef è calcolata. Se ho un reddito, ad esempio, di 30.000 e una spesa deducibile di 17.000 euro, l’Irpef sarà calcolata solo su 13.000 euro.

Attenzione, però, i contributi riscattati sono deducibili fino a concorrenza del reddito complessivo e questo significa che se il reddito è inferiore alla somma da dedurre non sarà possibile fruire dell’intero beneficio. Ma su questo aspetto torneremo a parlare in un paragrafo successivo.

La detrazione, invece, agisce direttamente sull’imposta: con una spesa detraibile di 17.000 euro al 19% si avrà diritto ad uno sconto sull’imposta da pagare pari a 3.230 euro.

Quali contributi sono riscattabili?

Per poter chiedere il riscatto di un periodo a livello contributivo è necessario che questo sia compreso tra quelli indicati dalla normativa come “riscattabili”.

I periodi per i quali è possibile, attualmente, chiedere un riscatto oneroso sono:

  • quelli relativi al periodo di studio universitario che hanno portato all’ottenimento della Laurea e limitatamente alla durata effettiva del corso legale di studi (esclusi quindi eventuali anni fuori corso) e solo se già non coperto da altra contribuzione;
  • periodi di lavoro svolti all’estero in uno Stato che non abbia stipulato una convenzione con l’Italia;
  • periodi di formazione professionale, di studio e di ricerca ma solo se questi periodi sono stati finalizzati per acquisire titoli o attestati validi per la progressione di carriera;
  • periodi di lavoro part time per i quali può essere chiesto il riscatto dei periodi in cui non è stata prestata attività lavorativa;
  • periodi per i quali è stati chiesto il congedo per gravi motivi moti familiari.

Riscatto dei contributi, in un’unica soluzione o a rate

Quando si richiede all’INPS il riscatto dei contributi per un determinato periodo si deve sostenere l’onere della spesa. Quest’ultimo varia in base a diversi fattori quali le retribuzioni, il periodo il cui i contributi si collocano e se ricadono o meno nel sistema contributivo.

In ogni caso l’onere può essere sostenuto in un’unica soluzione o rateizzato in un massimo di 120 mesi.

In caso di rateizzazione, quello che bisogna tenere presente, è che si applica il principio di cassa sia per la detrazione che per la deduzione. Solo quanto realmente pagato nel periodo di imposta precedente può essere portato in detrazione o in deduzione in quello successivo.

Il pagamento in un’unica soluzione pone di fronte a un rischio

Se si decide di pagare il riscatto in un’unica soluzione si deve fare molta attenzione alla capienza fiscale. Come scritto sopra, infatti, la deduzione e la detrazione operano fino a concorrenza del reddito.

Se si ha un reddito di 20.000 euro e una deduzione di cui fruire di 25.000 euro si potrà dedurre dal reddito imponibile come massimo 20.000. Stesso discorso per le detrazioni, non si potrà portare in detrazione una somma più alta dell’imposta da pagare.

Proprio per questo motivo se ci si rende conto che l’onere supera il reddito complessivo, in caso di deduzione, o l’imposta dovuta, in caso di detrazioni, sarebbe meglio scegliere il pagamento rateale per poter fruire del beneficio per intero.

Dove si inseriscono detrazioni e deduzioni nel modello 730?

Nel caso dei contributi deducibili, devono essere riportati nel rigo E21 “Contributi previdenziali e assistenziali”.

In caso, invece, il riscatto è pagato per un familiare a carico, la detrazione va indicata nei righi da E8 a E10 con codice 32.

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