Pensioni d’invalidità: con l’aumento arriveranno gli arretrati, ecco perché

Antonio Cosenza

9 Settembre 2020 - 12:00

Pensioni d’invalidità: spettano gli arretrati dal 20 luglio 2020. Ma per il momento bisogna ancora aspettare.

Pensioni d’invalidità: con l’aumento arriveranno gli arretrati, ecco perché

L’aumento delle pensioni d’invalidità è ormai realtà, ma solo teoricamente.

Ad oggi, infatti, gli invalidi civili totali a cui l’aumento spetterebbe di diritto non hanno ancora ricevuto quell’incremento al milione grazie a cui l’importo dell’assegno salirebbe a 651,51€ mensili.

Il motivo lo abbiamo detto in più di un’occasione, ma per chi si fosse perso qualche parte di questa complicata vicenda è bene ribadirlo: affinché l’aumento delle pensioni d’invalidità diventi operativo è necessaria l’apposita circolare INPS.

Fino ad allora l’incremento sarà solamente sulla carta, ma questo significa che per coloro che ne hanno diritto spetteranno gli arretrati una volta che questa novità sarà operativa.

Anche se l’aumento delle pensioni di invalidità, come stabilito dalla sentenza numero 152/2020 al fine di salvaguardare la stabilità dei conti pubblici, non è retroattivo, questo è già in vigore e di conseguenza una volta che diverrà operativo bisognerà pagare anche gli incrementi non riconosciuti in questi mesi.

Da quando sono aumentate le pensioni d’invalidità

Per capire da quando saranno corrisposti gli arretrati dell’aumento delle pensioni d’invalidità, bisogna capire da quando l’incremento al milione per tutti gli invalidi civili al 100% - indipendentemente dall’età ma in base a determinati requisiti legati al reddito - è entrato effettivamente in vigore.

Nel dettaglio, è il DL 104/2020 - il cosiddetto Decreto Agosto - a stabilire che per gli invalidi civili totali, sordomuti e ciechi civili assoluti, nonché ai titolari di pensione di inabilità previdenziale di cui alla legge 222/1984, spetti l’incremento al milione a partire dal 18° anno di età (e non a 60 anni come accade per le maggiorazioni sociali).

Il DL 104/2020 è entrato in vigore dallo scorso 15 agosto. Non è questa, però, la data da cui parte l’aumento dell’assegno d’invalidità: nel provvedimento, infatti, si legge che la modifica normativa con cui viene esteso il diritto all’incremento al milione decorre dal 20 luglio 2020.

Questo significa che già dall’assegno pagato ad agosto sarebbe dovuto scattare l’incremento che però non c’è stato per il ritardo dell’INPS. Questo significa che una volta che dall’Istituto arriverà il via libera ci sarà non solo l’aumento per il mese in corso ma anche tutti gli arretrati, ossia quanto non corrisposto dalla data del 20 luglio 2020.

Dal momento che la norma non è retroattiva, però, non ci saranno gli arretrati per quanto non riconosciuto in questi anni, quando l’importo della pensione d’invalidità è stato insufficiente per garantire il minimo vitale.

Pensioni d’invalidità: di quanto sono aumentate

Grazie all’estensione dell’incremento al milione, i trattamenti assistenziali per invalidi civili totali, sordomuti e ciechi civili assoluti godranno di un aumento fino a 651,51€ (per tutte le tredici mensilità in cui questa viene corrisposta).

Sostanzialmente, gli aumenti saranno i seguenti:

  • invalidi civili totali, con età compresa tra i 18 e i 59 anni, aumento di 364,70€: dagli attuali 286,81€ si passerà a 651,51€;
  • sordomuti, con età compresa tra i 18 e i 59 anni, aumento di 364,70€: dagli attuali 286,81€ si passerà a 651,51€;
  • ciechi assoluti, con età compresa tra i 18 e i 59 anni, aumento di 341,34€ se non ricoverati, in quanto si passerà dagli attuali 310,17€ ai 651,51€ suddetti. Per i ricoverati, invece, l’aumento è sempre di 364,70€ (visto che l’importo attuale è pari a 286,81€).

Ricordiamo, prima di concludere, che l’aumento non è riconosciuto a tutti i titolari ma solo a chi rispetta un reddito annuo:

  • personale: non superiore a 8.469,63
  • coniugale: non superiore a 14.447,42

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