Pensioni: posso rinunciare agli anni di lavoro per andarci con le regole del contributivo?

Antonio Cosenza

07/12/2020

Per andare in pensione con le opzioni contributive si può rinunciare ai contributi accreditati prima del 1996? Facciamo chiarezza.

Pensioni: posso rinunciare agli anni di lavoro per andarci con le regole del contributivo?

Come noto, per andare in pensione ci sono delle opzioni riservate alle sole persone che hanno iniziato a lavorare successivamente al 1° gennaio 1996, data che ha segnato il passaggio dal regime retributivo al contributivo.

Si tratta delle opzioni contributive della pensione di vecchiaia e di quella anticipata, le quali presentano dei requisiti che a seconda della situazione potrebbero persino essere più favorevoli rispetto a quelli previsti dalle altre opzioni per il pensionamento.

A tal proposito, chi potrebbe trarre vantaggio dall’accesso ad una di queste opzioni si chiede se per caso è possibile rinunciare ai contributi maturati prima del 1° gennaio 1996 così da potervi ricorrere. Chi ha iniziato a lavorare prima di questa data, infatti, rientra nel regime misto per il calcolo della pensione: la parte di contribuzione antecedente al 1996 viene trasformata in assegno di pensione effettuando un calcolo di tipo retributivo (nel quale hanno maggior peso le ultime retribuzioni percepite), mentre per quella successiva il calcolo è di tipo contributivo (si tiene conto, quindi, esclusivamente dei contributi maturati).

Per accedere alle opzioni contributive della pensione di vecchiaia e anticipata, quindi, l’unica possibilità potrebbe essere quella di rinunciare alla parte retributiva della contribuzione così da avere solo quella accreditata nel post 1996. Ma è davvero possibile?

Pensione di vecchiaia e anticipata contributive: a chi converrebbe rinunciare alla parte di retributivo?

Come prima cosa è bene ricordare cosa prevedono queste due opzioni per il pensionamento. La prima, ossia l’opzione contributiva della pensione di vecchiaia, consente il pensionamento con soli 5 anni di contributi ma all’età di 71 anni.

Con l’opzione contributiva della pensione anticipata, invece, il diritto alla pensione si matura a 64 anni di età e 20 anni di contribuzione, ma a patto che l’importo dell’assegno maturato sia pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

Pensiamo, ad esempio, ad una persona che ha 8 anni di contributi di cui 3 maturati nel regime retributivo e 5 nel contributivo. Questa non potrebbe andare in pensione con nessuna delle opzioni a disposizione, in quanto tutte richiedono un requisito contributivo maggiore; per questo motivo l’unica possibilità è quella offerta dalla pensione di vecchiaia di tipo contributivo. Questa, però, gli è preclusa a causa di quei tre anni di contributi accreditati nel regime retributivo.

O ancora: un lavoratore di 64 anni ha 25 anni di contributi di cui 5 nel regime retributivo e 20 nel contributivo. Questo ha maturato un importo di pensione superiore a 2,8 volte l’assegno sociale, quindi potrebbe anche smettere di lavorare subito grazie all’opzione contributiva della pensione anticipata se non fosse per quei 5 anni di lavoro precedenti al 1° gennaio 1996. Qualora potesse rinunciarvi avrebbe risolto il problema: ma è davvero una possibilità?

Pensioni: si può rinunciare agli anni di contributi?

No, non è assolutamente possibile rinunciare a degli anni di contributi così da poter accedere ad un’opzione maggiormente favorevole per la propria situazione contributivo anagrafica.

Per il calcolo retributivo della pensione è stata riconosciuta la possibilità di sterilizzare i contributi che potrebbero risultare “dannosi” ai fini dell’importo finale, ma per quanto riguarda la rinuncia di una parte di contribuzione non vi è alcuna possibilità.

Nei casi descritti dagli esempi precedenti, quindi, non vi è la possibilità di accedere alle opzioni contributive della pensione di vecchiaia e anticipata. Essendo due lavoratori che rientrano nel regime misto, questi dovranno per forza attenersi alle regole dettate dalle altre opzioni a loro disposizione.

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