Allarmismi infondati: la riforma delle pensioni - nonostante il ritardo nella nomina del nuovo Presidente dell’Inps - non è a rischio.
In queste ore è scoppiato un inutile allarmismo sul fronte pensioni da parte di diverse testate giornalistiche e del sindacato USB. Si parla di “rischio Quota 100 e reddito di cittadinanza” visto il ritardo da parte del Governo di nominare un nuovo Presidente dell’Inps visto che Tito Boeri non è più alla guida dell’Istituto dallo scorso sabato.
Nei giorni scorsi è stata data per certa la nomina di Mauro Nori come nuovo Presidente dell’Inps (con Pasquale Tridico suo vice) salvo poi un ripensamento da parte del Governo che ha deciso di temporeggiare.
Nonostante il ritardo nella nomina, però, né Quota 100 né tantomeno il Reddito di cittadinanza sono a rischio.
Ma attenzione, queste ultime notizie sulle pensioni non sono del tutto infondate: è assolutamente necessario, infatti, che il Governo nomini al più presto un nuovo Presidente dell’Inps visto che nelle prossime settimane ci sarà da porre la firma su importanti provvedimenti, compresa la variazione del bilancio del 2019 vista l’approvazione della riforma delle pensioni e l’introduzione di Quota 100.
Il ritardo però non preoccupa il Governo che di certo, dopo gli sforzi fatti nei mesi scorsi per stanziare le risorse per Quota 100 e RdC, non farà saltare il tutto per un mancato accordo sul nome da porre alla presidenza dell’Inps.
Tuttavia, come spiegato dal Presidente del CIV (Consiglio di indirizzo e vigilanza), Guglielmo Loy, viste le sfide che l’Istituto si troverà ad affrontare nei prossimi mesi è assolutamente necessario che il nome del nuovo Presidente venga ufficializzato al più presto.
La riforma delle pensioni non è a rischio
In questi giorni il testo del decreto 4/2019 che introduce reddito di cittadinanza e Quota 100 è in esame al Parlamento per la conversione in legge. Solo una volta che questo sarà approvato si potrà procedere - come ribadito dal Sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon - con la nomina del Presidente dell’Inps e di tutto il CdA.
Nel frattempo le opzioni possibili sono due:
- il Governo nomina per questo periodo di vacanza un commissario ad interim in attesa di individuare un nome per la presidenza;
- il Governo sceglie il nuovo Presidente e lo nomina, fino all’approvazione del testo di conversione in legge, commissario.
Quindi, commissario e nuovo Presidente potrebbero essere due figure differenti o la stessa persona; tutto dipenderà dal tempo che Movimento 5 Stelle e Lega impiegheranno per trovare un accordo (con Nori che comunque resta il principale indiziato).
In ogni caso la riforma delle pensioni e Quota 100 non sono a rischio perché il Governo entro i prossimi giorni procederà almeno alla nomina del commissario ad interim.
Ricordiamo, infatti, che attualmente la guida dell’Inps - in regime di ordinaria amministrazione - è stata presa dal Direttore Generale dell’Istituto, ma questo non può porre la firma su atti importanti ai fini del funzionamento dell’Istituto; ecco perché la nomina del commissario è urgente e non solo per l’attuazione dei provvedimenti contenuti dal decreto 4/2019.
Questo il Governo lo sa e difficilmente si farà trovare impreparato: qualora l’intesa su Nori dovesse saltare definitivamente, infatti, si sta pensando alla nomina ad interim di Paolo Reboani - dirigente di primo piano del Ministero del Lavoro - così da non creare problemi di funzionamento all’Inps.
Perché Presidente e commissario dovrebbero essere la stessa persona
Loy spera che commissario e Presidente possano essere la stessa persona: il primo, infatti, nei prossimi giorni dovrà prendere decisioni importanti che si ripercuoteranno sulla futura presidenza.
Ad esempio, entro la fine del mese bisognerà firmare la variazione del bilancio per il 2019 creando delle poste di bilancio che tengano conto delle novità sul fronte previdenziale e assistenziale, come Quota 100 e reddito di cittadinanza.
Si tratta di due sfide molto importanti che l’Inps si troverà ad affrontare, da cui dipende non solo il futuro del Governo ma dello stesso istituto: ecco perché Loy spera che - in questo periodo in cui le strutture dell’Istituto verranno messe a dura prova dalla mole di richieste per il pensionamento anticipato (per Quota 100 sono arrivate già 50.000 istanze) - commissario e Presidente siano la stessa persona, così da garantire continuità.
Insomma, anche se per il momento non c’è nulla da temere per la conferma della riforma delle pensioni (semmai ci sarà qualche modifica in Parlamento, ma comunque non rilevante) è importante che Lega e Movimento 5 Stelle riflettano al più presto su una soluzione definitiva per l’Istituto in questo momento così delicato.
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