Perché l’Italia è osservata con pessimismo

Violetta Silvestri

23/05/2022

L’Italia è spesso sotto i riflettori delle analisi economiche, anche straniere. Un nuovo articolo del Financial Times ribadisce la parabola discendente del Belpaese: perché cresce il pessimismo?

Perché l’Italia è osservata con pessimismo

L’Italia ha iniziato il 2022 in bilico, tra speranze e dubbi per un anno di crescita e riforme strutturali, sostenute dalla leadership assicurata da Mario Draghi e dall’arrivo di fondi dell’Ue.

Era in corso uno sforzo unico per affrontare la debolezza cronica della nazione e aumentare la sua traiettoria di crescita a lungo termine, finanziato da una quota di 191 miliardi di euro del piano Recovery Fund da 750 miliardi di euro.

Tuttavia, lo scenario economico mondiale è drasticamente cambiato con la guerra in Ucraina. Qualsiasi slancio accumulato nel 2021 è stato intaccato dall’impennata dei prezzi di cibo ed energia, che stanno comprimendo i redditi delle famiglie e danneggiando le piccole imprese più fragili.

L’Italia, da sempre osservata speciale per il suo alto debito e deboli riforme strutturali, può farcela? Perché, al momento, cresce il pessimismo.

L’Italia nel mirino: la sua economia può farcela?

L’Italia non è l’unica economia europea ad affrontare tempi difficili, come ricorda l’analisi del Financial Times.

Bruxelles ha recentemente ridotto le sue previsioni di crescita del Pil nell’Ue quest’anno al 2,7%, in calo rispetto alla stima del 4% di febbraio. L’inflazione è più alta nelle economie dell’Est, in Germania e nei Paesi Bassi.

Tuttavia, l’Italia fa molto affidamento sulla Russia per la sua energia, rendendosi vulnerabile al conflitto in Ucraina.

“Alcuni Paesi sono più esposti di altri”, ha affermato Lorenzo Codogno, ex direttore generale del Tesoro italiano. “All’interno dei maggiori Paesi, l’Italia è esposta quanto la Germania, e probabilmente anche di più, a costi energetici elevati... È un enorme shock in termini commerciali per i consumatori, il che significa che l’intero Paese diventa più povero.”

Basta un grafico per testimoniarlo (elaborazione Financial Times su dati Eurostat). In rosso, c’è la percentuale di gas russo rispetto all’azzurro, ovvero al gas da altri fornitori:

Dipendenza gas russo Dipendenza gas russo

Inoltre, la recessione economica all’orizzonte- e le aspettative di aumenti dei tassi da parte della Banca centrale europea nei prossimi mesi - stanno ravvivando i timori per la salute delle finanze a lungo termine dell’Italia.

Con il secondo rapporto debito/Pil più alto dopo la Grecia e il più elevato disavanzo pubblico di qualsiasi grande economia dell’Eurozona, la posizione dell’Italia è precaria.

Il differenziale tra il rendimento del titolo decennale italiano e quello tedesco, considerato un barometro dei rischi politici ed economici nell’area dell’euro, è salito fino a 2 punti percentuali nelle ultime settimane, il più ampio dalle prime fasi della pandemia.

Vero è che il Belpaese è sulla via del risanamento fiscale. Per quest’anno, è previsto un disavanzo di bilancio con target del 5,6%, in calo rispetto al 7,2% registrato lo scorso anno. Ma gli economisti hanno avvertito che un forte rallentamento della crescita solleverebbe dubbi sul deficit.

“Se il Pil si indebolirà sostanzialmente, la dinamica non sembra buona”, ha affermato Lucrezia Reichlin, professoressa di economia alla London Business School. “Ora il mercato è diventato piuttosto pessimista e la possibile recessione nel 2022 è qualcosa che molte persone si aspettano.”

L’afflusso di fondi Ue per gli investimenti è senza dubbio un fattore positivo. Gli italiani hanno anche accumulato risparmi più elevati del solito durante i blocchi, che ora possono essere utilizzati per sostenere i consumi. Tuttavia, l’impatto sul reddito disponibile nei prossimi trimestri ci sarà a causa dei prezzi impazziti e del caro energia.

Il livello di fiducia dei consumatori italiani, del resto, è in forte declino (eleborazione Financial Tmes su dati Istat):

Fiducia consumatori in Italia Fiducia consumatori in Italia

Le prospettive economiche italiane, quindi, si stanno inasprendo. Vista dagli altri, la nostra nazione rimane in bilico tra speranze di slancio e cambiamento e timori di caduta nei suoi punti deboli, ora ancora più deboli.

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