Perché andare in Giappone costerà di più

Alessandro Nuzzo

12 Marzo 2025 - 19:10

Anche il Giappone vittima dell’overtourism e per i turisti visitare alcune città costerà di più.

Perché andare in Giappone costerà di più

Il Giappone si è arreso: anche la nazione asiatica è finita vittima del cosiddetto overtourism e ha deciso di aumentare le tariffe per i turisti. Dopo Germania, Messico, Svizzera, Portogallo, Russia, Italia, Slovenia e Nuova Zelanda, anche la nazione del Sol Levante ha dovuto fare i conti con l’aumento dei numeri dei visitatori che sta mettendo a dura prova infrastrutture e risorse naturali. Nel 2024 sono stati 35 milioni i turisti arrivati con le stime che nel 2030 potrebbero raggiungere quota 60 milioni all’anno.

Mettere tariffe per chi viaggia sta diventando sempre più una pratica standard in quelle zone ad alta vocazione turistica. Un modo per cercare di tenere a bada l’enorme flusso di persone ma anche per finanziare i costi di gestione del patrimonio.

Viaggi più costosi in Giappone

Viaggiare verso alcune località del Giappone o visitare alcuni luoghi sarà più costoso. L’ultimo annuncio è arrivato dalla città di Kyoto, ormai una delle grandi vittime a livello mondiale dell’overtourism, che ha annunciato a inizio anno un pesante aumento della tassa di soggiorno a partire da marzo 2026. Si arriverà a pagare fino a 60 euro a notte a seconda della sistemazione.

Una scelta inevitabile dopo che la comunità locale ha avviato proteste per la congestione del traffico e il comportamento scorretto dei turisti. «Per far fronte a questo, intendiamo aumentare la tassa di soggiorno per realizzare un ’turismo sostenibile’ che porti un alto livello di soddisfazione ai cittadini, ai turisti e alle imprese», hanno detto i rappresentanti della città.

Secondo il piano proposto, i visitatori che affittano una camera in città con un costo tra 20.000 e 50.000 yen a notte (circa 124-310 euro) vedranno la tassa di soggiorno raddoppiare a 1.000 yen (6,20 euro) per persona a notte. Per le tariffe comprese tra 50.000 e 100.000 yen (310-620 euro), la tassa salirà a 4.000 yen (24 euro). Infine, per le sistemazioni di lusso oltre i 100.000 yen (620 euro), la tassa verrà decuplicata, raggiungendo i 10.000 yen (62 euro) a persona a notte.

Tokyo, Osaka, Fukuoka, sono già diverse le metropoli giapponesi che impongono tasse di soggiorno ai turisti fermandosi però a pochi euro a notte. L’iniziativa di Kyoto potrebbe spingere anche altre città ad adottare la stessa strategia aumentando le tariffe di soggiorno.

Ma non solo città. Ad esempio il parco Junguria di Okinawa che aprirà a luglio di quest’anno ha già deciso di far pagare ai visitatori internazionali 8,800 yen per il ticket di ingresso, pari a 54 euro mentre i visitatori locali pagheranno soltanto 6,930 yen, ovvero 42 euro.

I funzionari sostengono che la tariffa più alta per gli stranieri è in linea con gli standard globali e aiuta a mantenere il parco. Sono previsti ulteriori aumenti di prezzo per attrazioni e tasse di soggiorno in alcune regioni nel prossimo futuro. Non è da escludere che in futuro anche altre attrazioni possano adottare la stessa strategia.

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