I pagamenti diretti russi effettuati in yuan cinesi vengono sempre più spesso congelati o ritardati dalle banche del Dragone. Il motivo? La loro paura di incorrere nelle sanzioni secondarie.
Gli scambi commerciali tra Russia e Cina? Stanno diventando sempre più difficili, al punto che alcuni pagamenti tra gli attori economici dei due Paesi possono richiedere fino a sei mesi di tempo prima di esser completati. Lo scrive, nero su bianco, il quotidiano russo Kommersant, secondo cui circa l’80% dei bonifici bancari russi effettuati in yuan cinesi vengono respinti dalle banche del Dragone, senza alcuna spiegazione, dopo essere rimasti bloccati per settimane.
Anche Bloomberg ha scritto qualcosa di simile. All’inizio di questo mese, diversi importanti esportatori russi di materie prime avrebbero spiegato alla testata statunitense che gli scambi commerciali del loro Paese con la Cina stavano diventando ostici, visto che anche i pagamenti diretti effettuati in yuan cinesi iniziavano ad essere congelati o ritardati dalle banche del Dragone.
Il motivo? La paura degli istituti bancari cinesi di venir colpiti dalle sanzioni internazionali. I problemi, per Mosca, sono iniziati a dicembre, quando gli Stati Uniti hanno autorizzato sanzioni secondarie contro gli istituti finanziari che aiutavano la Russia ad eludere le altre sanzioni. Risultato: le banche globali hanno ridotto le transazioni con la Russia per evitare di finire nel mirino. [...]
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