Guerra Israele Libano: perché siamo all’inizio di un conflitto totale tra lo Stato ebraico ed Hezbollah e quali sono i rischi per l’Italia derivanti da questa pericolosa escalation.
Perché è scoppiata la guerra tra Israele e Libano? Dopo i fatti del 7 ottobre e la durissima risposta dello Stato ebraico nella striscia di Gaza, il conflitto in corso da quasi un anno in Terra Santa ora si è allargato anche a Hezbollah: un’escalation che da tempo ripetiamo come fosse inevitabile.
Nelle ultime ore Israele ha condotto oltre mille attacchi in Libano, provocando la morte di quasi 500 persone tra cui 35 bambini e 58 donne. Non ci sono conferme invece sulla morte anche di Ali Karaki, uno dei capi di Hezbollah.
Il Partito di Dio ha risposto lanciando dei razzi contro avamposti militari israeliani situati nel Nord del Paese, con la guerra che dalla striscia di Gaza si è allargata anche al Libano, ma il vero obiettivo di Benjamin Netanyahu - che presto potrebbe ordinare un’invasione di terra per combattere corpo a corpo Hezbollah - resterebbe sempre l’Iran.
Per il presidente iraniano Masoud Pezeshkian “Israele vuole trascinare il Medio Oriente in una guerra in piena regola cercando di trascinare l’Iran nel conflitto”, parlando poi di eventuali conseguenze “irreversibili”.
Ricordiamo che sia Hamas sia soprattutto Hezbollah sono degli alleati di ferro di Teheran, così come i ribelli yemeniti Houthi che da tempo stanno creando il caos nel Mar Rosso tanto da rendere necessaria un’operazione navale da parte dell’Unione europea per difendere le navi in transito verso il canale di Suez.
In questo scenario una domanda sorge spontanea: perché adesso questa guerra tra Israele e Libano? La risposta è altrettanto semplice: già dal giorno dopo l’attacco del 7 ottobre era chiaro che lo Stato ebraico questa volta sarebbe andato fino in fondo, deciso una volta per tutte a eliminare per sempre tutti i nemici che mettono a rischio la sicurezza del Paese.
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Perché la guerra Israele Libano
Questa effettiva guerra tra Israele e Libano è stata etichettata dagli analisti come “preventiva”, in quanto il violento attacco da parte di Tel Aviv sarebbe mirato a rendere inoffensivo Hezbollah che ha una forza militare ben maggiore rispetto ad Hamas.
Nonostante il parere contrario degli Usa - che da mesi condannano le operazioni nella striscia di Gaza, ma continuano senza battere ciglio a fornire aiuti militari record a Israele -, presto l’esercito israeliano (Idf) potrebbe invadere via terra il Libano dando il via a una guerra totale.
Un’operazione molto rischiosa per lo Stato ebraico, visto che Hezbollah avrebbe a disposizione “ 5.000 missili con una gittata superiore ai 200 chilometri (con il Fateh-110 in grado di raggiungere i 300 chilometri), circa 65.000 razzi con una gittata fino a 45 chilometri e missili con una gittata inferiore ai 200 chilometri, e circa 2.000 droni” stando a quanto scritto da El Pais.
In caso di un massiccio attacco missilistico proveniente dal Libano, il sofisticato scudo israeliano Iron Dome potrebbe collassare. Nonostante questo Benjamin Netanyahu, dopo aver massacrato e ridotto allo stremo la popolazione palestinese nella striscia di Gaza, avrebbe ora spostato le proprie truppe verso Nord.
Una guerra con Hezbollah potrebbe rivelarsi un bagno di sangue anche per l’Idf, ma Netanyahu appare essere deciso a estirpare tutti i grandi nemici di Israele: prima è toccato ad Hamas, ora a Hezbollah e poi sarà la volta dell’Iran.
Tutto questo per inseguire quella sicurezza minacciata da decenni di occupazione illegale di una parte del territorio riconosciuto come palestinese. Invece che la via diplomatica, Benjamin Netanyahu da tempo avrebbe deciso di imboccare quella militare.
Guerra Israele-Libano: i rischi per l’Italia
Un allargamento della guerra porterebbe diversi rischi per l’Italia. Per prima cosa in Libano operano 1.300 soldati italiani impegnati nella missione Unifil proprio nella zona di confine con Israele.
L’Italia così rischierebbe di essere coinvolta direttamente in una guerra in Libano, senza contare i riflessi - negativi, ca va sans dire - economici che ci sarebbero per il nostro Paese nel caso di un conflitto del genere.
I dati del 2022 indicano l’Italia come il quarto partner commerciale del Libano dopo Cina, Turchia e Grecia, con una quota di mercato superiore al miliardo di dollari. Una guerra a ridosso del Mediterraneo inoltre porterebbe a uno shock per quanto riguarda il prezzo delle materie prime.
Uno scenario lose-lose per il nostro Paese, ma anche in questo caso la diplomazia occidentale sembrerebbe essere incapace di fermare questa escalation che ormai si è messa in moto.
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