Per Larry Fink di BlackRock Inc. e Bill Ackman di Pershing Square Capital, la tendenza attuale potrebbe non essere ancora terminata.
I mercati obbligazionari sembrano finalmente aver compreso ciò di cui i banchieri centrali stanno avvertendo da tempo: i tassi di interesse elevati sono qui per restare.
Dagli Stati Uniti alla Germania al Giappone, i rendimenti che sembravano quasi impensabili all’inizio del 2023 sono ora a portata di mano. I rendimenti sui titoli di debito tedeschi decennali si avvicinano al 3%, un livello non raggiunto dal 2011. I loro omologhi statunitensi sono tornati in linea con la media precedente alla crisi finanziaria globale e a un passo dal 5%. La domanda ora è quanto possano ancora salire, senza una vera e propria soglia in vista dopo che sono stati superati i livelli chiave. Le implicazioni si estendono ben oltre i mercati ai tassi pagati per mutui, prestiti agli studenti e carte di credito, e alla crescita stessa dell’economia globale.
I prezzi del petrolio stanno salendo, il governo statunitense sta accumulando ulteriori debiti ed è a rischio di un altro shutdown, e le tensioni con la Cina sono in aumento. Per chiunque avesse dubitato delle dure parole contro l’inflazione di Jerome Powell e Christine Lagarde in questo contesto, il risultato non è positivo.
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