Il motivo è semplice: la Cina intende blindare la sicurezza alimentare nazionale. Ecco in che modo.
In Cina ci sono sempre più grandi uomini d’affari che investono ingenti quantità di denaro nel settore agroalimentare. Allo stesso tempo il governo è interessato a varare piani d’azione capaci di salvaguardare agricoltura, allevamento e, più in generale, qualsiasi cosa abbia a che fare con il cibo.
Il motivo è semplice: Pechino intende blindare la sicurezza alimentare nazionale. Non è un caso che le autorità si siano impegnate ad aumentare la resa dei cereali e a stimolare il progresso dell’industria delle sementi, due pilastri essenziali per garantire i bisogni nutrizionali della popolazione cinese.
Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, un piano d’azione pubblicato dal Consiglio di Stato cinese avrebbe delineato l’obiettivo di aumentare la resa nazionale di grano di oltre 50 milioni di tonnellate entro il 2030 e aumentare la resa per mu (15 mu equivalgono a un ettaro) a 420 chilogrammi. Calcolatrice alla mano, si tratterebbe di un aumento dell’8% rispetto ai 390 chilogrammi registrati lo scorso anno. Lo stesso Consiglio ha inoltre fissato un obiettivo per la superficie totale seminata a grano di circa 1,75 miliardi di mu (288,3 milioni di acri) e di 1,45 miliardi di mu per la superficie seminata a cereali. [...]
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