Il nostro paese si è astenuto dal votare la risoluzione Onu sulla tregua umanitaria nella Striscia di Gaza: ecco perché.
Dopo le notti di bombardamenti nella Striscia di Gaza con l’esercito israeliano che ha fatto il suo ingresso dando vita ad un attacco contro Hamas, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite riunitesi a New York ha votato una risoluzione dove si chiedeva una tregua umanitaria, immediata, duratura e prolungata nel conflitto. Una risoluzione che non è piaciuta ovviamente ad Israele, convinta di stare nel giusto visto che è stata attaccata e si sta difendendo ma che invece è stata accolta con favore da Hamas e i palestinesi.
Il nostro paese ha deciso di astenersi dal votarla per un motivo ben preciso, come spiegato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ecco quale.
L’Italia si è astenuta dal votare la risoluzione Onu su Gaza: ecco perché
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato che l’Italia ha deciso di non votare la risoluzione Onu sulla tregua perché non c’era alcun riferimento di condanna a quanto commesso da Hamas lo scorso 7 ottobre e al diritto di Israele di difendersi. Tale assenza «non rendevano equilibrata la risoluzione. Israele ha subito un attacco durissimo, sono stati sgozzati e decapitati neonati, compiuti crimini orribili contro la popolazione civile israeliana e questo non era ben sottolineato», le parole di Tajani.
Il ministro degli Esteri ha poi dato la buona notizia che i 14 italiani tenuti in ostaggio da Hamas stanno bene. Sono stati contattati e si trovano in un’area vicino al valico di Rafah, in cui non ci sono combattimenti né esplosioni. L’intenzione del Governo è di portarli fuori di lì nel modo più rapido possibile.
Parole a cui si è collegata anche Giorgia Meloni che ha ritenuto la decisione di non schierarsi né a favore né contro la più equilibrata. La premier ha ribadito l’intenzione dell’Italia a lavorare ad una de-escalation e un’uscita degli ostaggi italiani dalla Striscia di Gaza, L’astensione «era la più equilibrata fra le posizioni possibili, e non a caso è stata la posizione della gran parte dei Paesi del Consiglio europeo, dei Paesi europei e di quelli del G7. Stiamo cercando di mantenere l’equilibrio, e sia il voto a favore sia quello contrario sarebbero stati voti che spostavano l’Italia rispetto alla posizione che sta tenendo. È stato giusto tenere la posizione più equilibrata rispetto all’obiettivo di impedire una escalation del conflitto, la cosa più responsabile che si possa fare ora», le sue parole.
Opposizioni in disaccordo
La scelta del Governo italiano di astenersi dal votare la risoluzione Onu sulla tregua a Gaza non è stata accolta molto volentieri dai partiti di opposizione. Elly Sclein, segretaria Pd, ha detto che è stato un errore non sostenere la risoluzione Onu: «Bene hanno fatto Francia, Spagna, Portogallo a votare a favore», ha detto. Dello stesso avviso il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che su Facebook ha scrittto: «Per la pace ci vogliono schiena dritta e coraggio, non la debolezza e la codardia di un Governo che con una decisione pilatesca dimostra di considerare la sofferenza dei civili un drammatico ma inevitabile ’effetto collaterale’ della guerra».
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