Perché l’euro dollaro sale verso i massimi annuali? La risposta è nelle mosse dell Fed, che dovrebbe tagliare i tassi a settembre. Cosa aspettarsi?
La coppia EUR/USD sale ai massimi annuali vicino a 1,1040 e il motivo è la Federal Reserve.
La banca centrale americana è sotto i riflettori dei mercati valutari e non solo, mentre gli investitori attendono la riunione di settembre per vedere se le aspettative su un primo taglio dei tassi saranno soddisfatte.
Il dollaro Usa, intanto, è stato indebolito proprio dalle crescenti previsioni di una politica accomodante da parte della Fed, con alcune dichiarazioni di membri del FOMC a dare supporto a questa prospettiva.
Da evidenziare che un biglietto verde in calo, unito a rendimenti obbligazionari più bassi, ha aiutato l’oro a mantenersi a 2.500 dollari l’oncia, vicino al massimo storico di 2.509,69 dollari.
L’euro dollaro, in questo contesto, sta salendo e scambia a 1,1048 alle ore 8.20 circa di lunedì 19 agosto.
EUR/USD sale e il motivo è la Fed: cosa sta per accadere ai tassi Usa?
I mercati hanno inaugurato la settimana con il dollaro in calo, sulla scia delle aspettative che l’economia statunitense avrebbe evitato una recessione e che il raffreddamento dell’inflazione avrebbe dato il via a un ciclo di tagli dei tassi di interesse.
I membri della Federal Reserve Mary Daly e Austan Goolsbee sono intervenuti nel fine settimana per segnalare la possibilità di un allentamento monetario a settembre, mentre i verbali dell’ultima riunione politica prevista per questa settimana dovrebbero sottolineare le prospettive accomodanti.
Jerome Powell, intanto, parlerà venerdì a Jackson Hole e gli investitori presumono che riconoscerà la necessità di un taglio.
“Sebbene possa essere troppo presto per cantare vittoria - e i banchieri centrali saranno sicuramente prudenti nell’evitare ciò nella loro retorica ufficiale - la paura dell’inflazione che aveva dominato il dibattito politico da quando i prezzi hanno iniziato a salire durante la pandemia è ormai in gran parte svanita”, ha affermato l’economista di Barclays Christian Keller.
Jonas Goltermann, vice capo economista dei mercati presso Capital Economics, ha sottolineato su Reuters che il biglietto verde potrebbe benissimo rimanere sotto pressione nel breve termine, anche se, data la portata in cui l’allentamento monetario della Fed è già stato scontato, una ulteriore debolezza del dollaro non è prevista.
Anche la Bce è attesa con una certa curiosità a settembre, visto che Lagarde e gli altri membri non si sono sbilanciati sul proseguo della politica monetaria. L’euro, che sta beneficiando della debolezza del dollaro, è sotto i riflettori anche per le condizioni economiche dell’Eurozona, più deboli degli Usa.
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