Nel caso estremo di una brusca fine di tutti gli scambi con Pechino, il prodotto interno lordo della Germania precipiterebbe dal 3,5% al 5% nel primo anno.
L’economia tedesca, dal 2021, mostra un ritmo di crescita inferiore rispetto al resto dell’Europa e le prospettive future non sembrano promettenti. Una tenue speranza è rappresentata dal consumo privato, che tuttavia non sembra sufficiente a rilanciare un’economia ancora fortemente dipendente dalle esportazioni e minacciata dal progressivo restringimento del mercato cinese.
Secondo le previsioni dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il consumo privato in Germania registrerà quest’anno un incremento dell’1%, mentre il Prodotto Interno Lordo (PIL) complessivo, frenato da una spesa pubblica contenuta e un calo degli investimenti privati, crescerà di meno dello 0,2%. Il ministro dell’Economia, Robert Habeck, ha colto un «segnale di leggera ripresa» il mese scorso, esprimendo speranze di una ripresa economica. Tuttavia, la spesa delle famiglie in beni durevoli come lavatrici, automobili o abbigliamento non sarà sufficiente a riparare un’economia strutturalmente deficitaria.
Quest’anno si nota un leggero aumento nei consumi, ma ciò non cambia significativamente le prospettive. Il tasso di crescita potenziale dell’economia è stimato in un misero 0,4% annuo per questo decennio, assumendo politiche invariate, secondo un recente rapporto del Consiglio Tedesco degli Esperti Economici, che funge da consulente per il governo. La Germania potrebbe non essere il «malato» d’Europa, ma sicuramente ne è l’«anziano», come ha notato a dicembre il membro del consiglio Monika Schnitzer. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA