Permessi per lavoratori con handicap

Noemi Secci

18 Settembre 2018 - 17:17

Permessi retribuiti Legge 104: come funzionano, chi ne ha diritto, quali requisiti, come sono calcolati e pagati.

Permessi per lavoratori con handicap

La legge riconosce ai lavoratori dipendenti, a cui è riconosciuta una grave disabilità, la possibilità di assentarsi dal lavoro, grazie alla concessione di permessi retribuiti: si tratta dei cosiddetti permessi legge 104.

Queste assenze retribuite dal lavoro non sono, infatti, riservate soltanto ai dipendenti che assistono un familiare disabile, ma possono essere fruite anche dal lavoratore subordinato con handicap riconosciuto in situazione di gravità.

Facciamo allora il punto della situazione sui permessi per lavoratori con handicap: quante giornate o quante ore possono essere richieste, quali requisiti sono necessari per fruire delle assenze, come sono riconosciuti.

Quali lavoratori hanno diritto ai permessi retribuiti legge 104?

I lavoratori aventi diritto ai permessi legge 104 sono i dipendenti a cui è riconosciuto un handicap grave, cioè che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale stabilizzata o progressiva con le caratteristiche della gravità.

La gravità dell’handicap si verifica quando la minorazione, singola o plurima, ha ridotto l’autonomia personale del soggetto, collegata all’età, in modo da rendere necessaria un’assistenza permanente, continuativa e globale.

L’handicap non deve essere confuso con l’invalidità, che invece corrisponde alla riduzione della capacità lavorativa (o con la capacità di svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età, per chi non si trova più in età lavorativa), né con la non autosufficienza, che consiste nell’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza o di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore.

Chi riconosce l’handicap grave?

Lo stato di gravità dell’handicap è accertato dall’apposita commissione ASL, che deve pronunciarsi entro 90 giorni dalla data di presentazione della relativa domanda.

Se la commissione non si pronuncia entro 45 giorni dalla presentazione della domanda, l’accertamento può essere provvisoriamente effettuato da un medico specialista nella patologia denunciata, in servizio presso l’ASL da cui è assistito l’interessato (come chiarito dall’Inps nella circolare n.127/2016). L’accertamento provvisorio è efficace fino all’emissione dell’accertamento definitivo da parte della commissione ASL.

In ogni caso, dietro richiesta motivata dell’interessato, la commissione ASL può rilasciare un certificato provvisorio al termine della visita, che produce effetto fino all’emissione dell’accertamento definitivo.

Per i disabili affetti da sindrome di down, l’accertamento dell’handicap grave è effettuato dal medico curante, previa richiesta di presentazione del cariotipo, cioè del patrimonio cromosomico.

Quanti permessi retribuiti sono riconosciuti ai lavoratori con handicap?

Il lavoratore dipendente con handicap grave ha diritto, ogni mese, a 3 giorni, continuativi o frazionati, di permessi retribuiti. In alternativa, può aver diritto a 2 ore giornaliere di permessi retribuiti.

Il lavoratore può convertire il permesso giornaliero in permesso orario?

Il tipo di permesso richiesto, giornaliero o orario, può essere cambiato dal lavoratore da un mese all’altro, modificando la domanda precedentemente presentata.

La variazione durante il mese è consentita solo se sopraggiungono esigenze improvvise e non prevedibili al momento della richiesta dei permessi, che devono essere opportunamente documentate dal lavoratore.

Quando sono ridotti i permessi per lavoratori con handicap?

I permessi Legge 104 devono essere ridotti in alcuni casi:

  • quando il lavoratore ha un contratto in regime orario di part-time verticale (a meno che non presti servizio per oltre la metà delle giornate lavorative settimanali);
  • se il lavoratore è assunto nel corso del mese (circolare Inps n.128/2003; ministero del Lavoro, Risposta ad Interpello n.24/2012);
  • quando l’attività lavorativa è ridotta a causa di un periodo d’integrazione salariale.

Nessuna riduzione deve essere invece effettuata se il richiedente nel corso del mese ha legittimamente beneficiato di altre tipologie di permessi o congedi (come il congedo per maternità o malattia). La finalità di garantire un’assistenza adeguata al disabile non può difatti essere limitata dalla fruizione di assenze con scopi differenti, purché meritevoli di tutela (le assenze ingiustificate, ad esempio, danno luogo alla riduzione dei permessi spettanti).

Per approfondire: riduzione dei permessi per lavoratori con handicap impiegati part-time.

Come si chiedono i permessi per lavoratori con handicap?

Per fruire dei permessi legge 104, il lavoratore disabile deve presentare un’apposita domanda all’Inps, in modalità esclusivamente telematica, allegando i documenti comprovanti il riconoscimento dell’handicap grave.

La domanda deve essere inviata all’Inps, e non al datore di lavoro, in quanto è l’istituto a pagare l’indennità. Il datore di lavoro ha comunque diritto di ricevere copia della domanda, perché deve verificare in concreto l’esistenza dei presupposti di legge per la concessione delle agevolazioni, rispetto alla quale non ha alcuna ulteriore discrezionalità (come chiarito dalla circolare Inps n. 53/2008).

Per approfondire: Come si chiedono i permessi per lavoratori con handicap.

I permessi per lavoratori con handicap si possono cumulare?

Il lavoratore con disabilità grave, che già fruisce dei permessi orari o giornalieri per sé stesso, può cumulare a questi il godimento dei 3 giorni di permesso mensile per assistere un proprio familiare disabile grave. In questi casi, non è necessaria l’acquisizione di un parere medico legale sulla capacità del lavoratore di assistere il familiare anch’esso in condizioni di disabilità grave (come chiarito dalla circolare Inps n.53//2008).

È inoltre possibile che i 3 giorni di permesso mensili possano essere contemporaneamente fruiti da parte del lavoratore disabile grave e da parte del familiare lavoratore referente per la sua assistenza (come precisato dall’Inps nel messaggio n. 24705/2011).

Chi paga i permessi per lavoratori con handicap?

Il trattamento economico a favore del lavoratore beneficiario dei permessi è generalmente anticipato dal datore di lavoro, che poi compensa l’indennità, a carico dell’Inps, con i contributi previdenziali mensilmente dovuti.

In alcune situazioni particolari, o per alcune specifiche categorie di lavoratori (operai agricoli, lavoratori stagionali, domestici, lavoratori disoccupati o sospesi dal lavoro che non usufruiscono del trattamento di Cigs) è direttamente l’Inps a provvedere al pagamento dei permessi.

Durante i permessi per lavoratori con handicap maturano le ferie?

Durante la fruizione dei permessi maturano regolarmente l’anzianità di servizio, le ferie (come precisato dalla Cassazione, con la sentenza n. 14187/2017), la tredicesima e la quattordicesima.

In particolare, per quanto riguarda le ferie, il rateo matura normalmente, come previsto dal contratto collettivo applicato, senza alcuna decurtazione conseguente ai permessi per disabili goduti.

Le ferie sono decurtate solo quando i riposi ed i permessi previsti per l’assistenza ai disabili sono cumulati con il congedo parentale (come chiarito dalla Cassazione, nella sentenza n. 15435/2014).

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