PIL Italia, sfilza di downgrade con stangata dazi Trump. Attenti al gas, inflazione rimbalza

Laura Naka Antonelli

5 Febbraio 2025 - 13:08

L’annuncio arrivato dall’UPB (Ufficio Parlamentare di bilancio). Il nuovo outlook sul PIL e sull’inflazione dell’Italia. Occhio al gas.

PIL Italia, sfilza di downgrade con stangata dazi Trump. Attenti al gas, inflazione rimbalza

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha annunciato di aver tagliato le previsioni sul PIL dell’Italia stilate in precedenza, a ottobre, relative agli anni 2024-2025-2026.

In particolare, l’outlook sul prodotto interno lordo del 2024 è stato rivisto al ribasso dal +0,8% precedentemente atteso a +0,7%.

Downgrade anche per il PIL del 2025, atteso ora in crescita dello 0,8%, rispetto al +0,9% stimato nello stesso Piano strutturale di bilancio che era stato validato dall’UPB.

Bocciatura infine per le attese sul PIL del 2026, ora stimato in espansione al tasso pari a +0,9%, rispetto al +1,1% validato nell’ambito del PSB presentato dal MEF del governo Meloni.

Carrellata di downgrade sul PIL dell’Italia dall’UPB, attenti ad aumento prezzi gas

Il triplo downgrade dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio è stato motivato dall’autorità con l’erosione prevista per le stime sul commercio globale e con la ripresa dei prezzi del gas.

L’UPB ha fatto notare che le condizioni di salute della congiuntura mondiale e l’andamento sulle variabili internazionali hanno un forte peso specifico su un’economia molto aperta agli scambi come quella italiana", ricordando al contempo che l’anno 2025 è iniziato con “alcune novità a livello globale, in particolare sul cambiamento climatico e sugli equilibri geoeconomici, mentre si prospettano effetti avversi dalle nuove politiche protezionistiche dell’Amministrazione degli Stati Uniti d’America, che potrebbero essere considerevoli”.

Il riferimento, ovviamente, è alla politica commerciale della seconda amministrazione USA di Donald Trump basata sull’imposizione di dazi, come sta già avvenendo in altre parti del mondo.

In questo contesto, “ i mercati valutari e delle materie prime risentono di questi diversi fattori di incertezza”, ha constatato l’istituzione, aggiungendo che “ la volatilità delle materie prime energetiche, in particolare del gas naturale , è uno dei primi fattori di rischio sotto osservazione”.

Tra l’altro, “ resta debole anche il commercio internazionale , con una flessione dei paesi avanzati rispetto al buon andamento dei paesi emergenti”.

Non solo PIL. Proprio per effetto della volatilità delle materie prime, l’UPB ha avvertito che, dopo essere scesa all’1%, confermandosi al di sotto della media europea, l’inflazione in Italianel corso del 2025 è attesa in aumento, nell’intorno del 2%, ossia il target della BCE”.

Riassumendo quanto avvenuto nel 2024, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha messo in evidenza che l’anno scorso “l’economia italiana è cresciuta moderatamente, con una dinamica congiunturale del PIL trimestrale in media di circa un decimo di punto percentuale”.

L’attività” - ha puntualizzato l’istituzione - “ha ristagnato nella seconda metà del 2024. Nel trimestre scorso la domanda estera netta ha ripreso a contribuire positivamente al PIL ma la domanda interna al lordo delle scorte si è ridotta; dal lato dell’offerta, l’insieme dell’industria e delle costruzioni è cresciuto, mentre il settore terziario ha subito l’unica battuta d’arresto dell’anno ”.

Occupazione inizia a risentire del rallentamento produttivo

L’UPB ha riconosciuto che “il mercato del lavoro resta un fattore di traino dell’economia, soprattutto con l’occupazione femminile”. Detto questo, l’occupazione “ comincia a risentire del rallentamento produttivo ”.

Per quanto riguarda i salari, la ripresa sta avvenendo “gradualmente, recuperando la netta perdita di potere d’acquisto avvenuta nel 2022-23 e il reddito dei lavoratori aumenta, sebbene una quota rilevante venga risparmiata”.

L’Ufficio parlamentare di bilancio ha fatto notare anche che “l’accumulazione di capitale nel 2024 ha registrato tre flessioni congiunturali trimestrali consecutive ”, ma che, allo stesso tempo, “il livello degli investimenti è ancora elevato”.

Inoltre, “i contraccolpi dell’esaurimento degli incentivi per edilizia residenziale sembrano in parte bilanciati dal sostegno dei cantieri legati ai progetti del PNRR ”.

Anche se le condizioni per investire appaiono sfavorevoli, le imprese vedono un’espansione degli investimenti nel 2025”, si legge ancora nella nota dell’UPB, che aggiunge che “l’indicatore sulle difficoltà di accesso al credito dell’UPB, che negli scorsi trimestri ha mostrato una progressiva diminuzione delle tensioni rispetto ai picchi registrati nel 2023, è ancora migliorato in autunno”.

Attenti all’export italiano, pesano tensioni globali e debolezza congiuntura in Europa

Attenzione al nodo delle esportazioni, che saranno inevitabilmente colpite dalle politiche protezionistiche di Trump incentrate sui dazi, anche se quest’anno la perdita delle quote di mercato delle imprese italiane dovrebbe fermarsi:

Una particolare attenzione merita il capitolo dell’export italiano, su cui pesano le tensioni globali e la debolezza della congiuntura europea. I dati autunnali riportano un calo delle vendite nello scorso anno verso la Germania, la Cina e gli Stati Uniti e una crescita del commercio con la Turchia e i Paesi OPEC. Quest’anno dovrebbe arrestarsi la perdita di quote di mercato estero delle imprese italiane, che tuttavia esprimono giudizi molto cauti sugli ordini dall’estero nel breve termine”.

L’Ufficio parlamentare di bilancio ha indicato in ogni caso che, “nell’ultimo scorcio del 2024 si è confermata la dinamica congiunturale complessivamente debole dell’economia italiana” e che “ l’industria rimane in frenata, il terziario registra dinamiche moderate e le incertezze impattano sull’edilizia che, dopo un rallentamento in corso d’anno, ha visto un’accelerazione nel finale ”.

Ancora, “ il terziario si è indebolito in autunno , con riduzione più marcata nel commercio. L’indicatore dell’UPB sull’incertezza di famiglie e imprese ha registrato un incremento in autunno, trainato principalmente dalla componente delle imprese”.

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