Dei 33 miliardi attesi con la nuova tranche, ne arriveranno «solo» 21. Un bel buco causato da ritardi nei progetti. Non sarebbe forse convenuto il MES, stante le condizionalità legate a quei fondi?
Prima di tutto, una buona notizia. Da oggi, il dispenser del gel igienizzante per le mani alla Camera dei Deputati si chiamerà dispensatore. Dopo la querelle sul genere del presidente del Consiglio, è l’ora del sovranismo lessicale. E a comunicare a famiglie e imprese la straordinaria conquista, ci ha pensato nientemeno che il vice-presidente di Montecitorio in persona, il meloniano di stretta osservanza Fabio Rampelli.
Insomma, dopo i rave e il ritorno del caso immigrati, ecco un altro bel fumogeno gettato in piazza. Così, tanto per gradire. Certo, in tempi duri come questi si ride per non piangere. Ma il rischio molto serio è che alla fine le armi di distrazione di massa ottengano il risultato sperato. E allora il pericolo aumenta, perché la realtà sparisce dai radar. Salvo ripresentarsi all’improvviso. Quando la nostra guardia è abbassata, occupati come siamo a festeggiare il trionfo del dispensatore di gel sul dispenser.
Ad esempio, qualcuno potrebbe non essersi accorto di quanto accaduto in sede Ue. Perché l’esordio ufficiale di Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti non è stato all’acqua di rose. Anzi. E lo scontro con la Francia sugli sbarchi ha rappresentato soltanto il coté più rumoroso e social. Se infatti il neo-ministro dell’Economia ha rassicurato i partner sulla cautela che impronterà il DEF, a qualcuno può essere sfuggito la sua conferma ufficiale rispetto alla ratifica della riforma del MES da parte dell’Italia. [...]
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