Chi è positivo al Covid prima di partire può ottenere il rimborso? Sono stati incrementati i servizi di assicurazione per i viaggiatori sfortunati. Ecco come ottenere il rimborso.
Quand’è il momento perfetto per prenotare una vacanza estiva? Meglio fare attenzione alle clausole di disdetta in caso si risulti positivo al Covid prima di partire. Da inizio pandemia, due anni fa, questa è la prima estate nella quale gli italiani possono viaggiare senza molte restrizioni. Sono moltissimi quindi i vacanzieri che hanno già prenotato con la speranza di potersi godere finalmente un’estate senza pensare alla pandemia.
Se si risulta positivi, in questa fase di risalita dei contagi per colpa della sottovariante Omicron 5, si rischia di perdere l’occasione di partire per le vacanze. Può capitare a chiunque infatti di risultare positivi poco prima della partenza e, per quanto si possa tentare di nascondere un tampone positivo - sono in molti a farlo, lo ricorda Matteo Bassetti, primario del reparto Malattie infettive del San Martino di Genova - se si presentano dei sintomi simili all’influenza (mal di gola, raffreddore, mal di testa, febbre, spossatezza e dolori articolari) non solo diventa più difficile nascondere di essere positivo, ma si rischia anche di partire senza potersi godere nessuna delle attività della vacanza.
Molto meglio, quando possibile, richiedere un rimborso. Ma è sempre possibile? “La sopraggiunta impossibilità di usufruire della prestazione concordata e pagata, per motivi di necessità o forza maggiore, prevede il rimborso obbligatorio da parte del fornitore”, dice Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto. Ma può capitare che, vista la crisi del settore turistico, l’operatore, proprietario dell’albergo e altri intermediari possono rifiutarsi di concedere un rimborso o un voucher per spostare la prenotazione. In questo caso come fare? Ecco la risposta.
Vacanze 2022 a rischio: i positivi al Covid possono ottenere un rimborso?
Sono molti gli italiani che hanno già prenotato e guardando la risalita di contagi si domandano se hanno sbagliato a non scegliere un’offerta con rimborso o se hanno sbagliato proprio del tutto a prenotare con largo anticipo. Bisogna stare abbastanza sereni, spiega Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto, infatti il rimborso aspetta a tutti i clienti che pagano un servizio e, per qualsiasi tipo di problema, non ne usufruiscono.
Anche in caso di lamentele da parte dell’operatore, dell’intermediario o del proprietario dell’hotel, al cliente aspetta comunque il rimborso. Può capitare circa 8 volte su 10 che venga fatto ostruzionismo per il rimborso o per il rilascio di un voucher da utilizzare in un altro periodo dell’anno. Salve rare eccezioni, è piuttosto comune ricevere un rimborso in caso di forza maggiore, come può essere scoprire la positività al Covid.
Il maggior rischio in realtà lo si incontra quando si prenotano mezzi di trasporto, in questo caso infatti potrebbe essere difficile ottenere il rimborso perché, proprio in questo periodo, ci sono clausole che impediscono il rimborso per i biglietti più convenienti.
Come ottenere un rimborso in caso di positività al Covid
Il primo consiglio in questi casi è proprio quello di non ritrovarsi mai senza un’assicurazione di viaggio o senza aver comprato l’extra che fornisce la possibilità di rimborso per quanto riguarda i mezzi di trasporto, gli hotel e altro. Raramente i mezzi di trasporto non forniscono quest’opzione, dei treni agli aerei esiste la spunta (con un costo dai 12 ai 30 € in più) che permette di acquistare una sorta di assicurazione per il viaggio; più comune invece con gli hotel non avere la possibilità di ottenere un rimborso, infatti bisogna fare attenzione alla dicitura “caparra”. Può accadere però che sia l’hotel stesso, per non perdere il cliente in future occasioni o per non ricevere recensioni negative, a rilasciare un voucher da utilizzare in seguito.
Ci sono poi delle vere e proprie assicurazione di viaggio contro il Covid che forniscono, con un costo dai 60 ai 200 €, un’assicurazione completa di viaggio. Si tratta di un’assicurazione per malattia che all’inizio non comprendeva il Covid, ma che nel corso del tempo è stato riconosciuto come valido per il rimborso. Una volta fatta l’assicurazione il rimborso avviene nel giro di massimo 1-2 mesi.
Se non si ha l’assicurazione di viaggio rimane un’unica possibilità: fare ricorso a un’associazione dei consumatori. Sono queste che offrono la loro consulenza e assistenza - dietro il pagamento dell’iscrizione e di un tesseramento - nel contattare i vari operatori per ottenere il rimborso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA