La Commissione Europea ha svelato le previsioni economiche di primavera 2022: il peggioramento delle stime è inevitabile con l’Ue in bilico tra inflazione energetica e guerra. Le novità per l’Italia.
La Commissione Europea ha dipinto un quadro economico in peggioramento per il vecchio continente.
Non certo a sorpresa, considerando la guerra in Ucraina e la grave crisi energetica e dei prezzi che stanno colpendo soprattutto i 27 Paesi dell’Unione.
“...l’invasione russa dell’Ucraina ha posto nuove sfide, proprio come l’Unione si era ripresa dagli impatti economici della pandemia. Esercitando ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi delle materie prime, provocando rinnovate interruzioni dell’offerta e una crescente incertezza, la guerra sta esacerbando i venti contrari preesistenti alla crescita, che in precedenza si prevedeva si sarebbero attenuati”: con questa premessa la Commissione Europea ha quindi rivisto al ribasso le stime di crescita del continente. Anche per l’Italia.
Cosa prevede l’Ue per il Pil e l’inflazione in Europa
Seppure stimato in territorio positivo, grazie all’effetto combinato delle riaperture post-lockdown e alla forte azione politica intrapresa per sostenere la crescita durante la pandemia, il Prodotto interno lordo dei 27 Paesi europei è visto in ribasso.
Il Pil è previsto a +2,7% nel 2022 e a +2,3% nel 2023, in evidente diminuzione rispetto alle valutazioni di un +4,0% e di un +2,8% (2,7% nell’area dell’euro) espresse nell’inverno 2022.
In rialzo, di contro, è prevista ancora l’inflazione, con questa osservazione del comunicato a testimoniarne l’impennata da record:
“Dal 4,6% su base annua nell’ultimo trimestre del 2021 è salita al 6,1% nel primo trimestre del 2022. L’inflazione complessiva nell’area dell’euro è salita al 7,5% ad aprile, il tasso più alto nella storia dell’unione monetaria.”
Nell’Eurozona, i prezzi al consumo sono previsti al 6,1% nel 2022, per poi calare al 2,7% nel 2023. “Per il 2022 nel suo insieme, ciò rappresenta una notevole revisione al rialzo rispetto alle previsioni intermedie per l’inverno 2022 (3,5%). L’inflazione dovrebbe raggiungere il picco del 6,9% nel secondo trimestre di quest’anno e diminuire gradualmente in seguito”, ha commentato la Commissione.
Nell’intera Unione, l’inflazione è stimata al 6,8% nel 2022 e al 3,2% nel 2023.
Per quanto riguarda il disavanzo pubblico aggregato, nell’Unione europea è visto diminuire ulteriormente nel 2022 e nel 2023 (al 3,6% del PIL nel 2022 e al 2,5% nel 2023).
Il debito pubblico sul Pil dovrebbe calare a circa l’87% nel 2022 e l’85% nel 2023, mantenendosi comunque a un livello più elevato rispetto al periodo pre-Covid.
In generale, l’incertezza legata alla guerra in Ucraina sta oscurando le prospettive europee. Il peso dei prezzi energetici rimane un grande ostacolo alla piena ripresa.
Italia: rallentamento in vista, le previsioni
Diminuzione della crescita del Pil e aumento del tasso di inflazione: queste le stime anche per l’Italia.
Nel dettaglio, il Prodotto interno lordo nazionale, secondo gli aggiornamenti dell’Ue, aumenterà nel 2022 del 2,4% quest’anno (+6,6% nel 2021) e rallenterà ancora all’1,9% nel 2023.
L’inflazione arriverà al 6% quest’anno, con una media del 2,3% nel 2023. Disavanzo e debito pubblico sono previsti in contrazione al 4,3% e 146,8% entro il 2023, “poiché il sostegno alle politiche legate alla pandemia viene gradualmente eliminato, ma dovrebbero rimanere a livelli elevati.”
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