Il prezzo del petrolio guarda all’accordo trovato dall’OPEC+: cosa prevede e quali conseguenze per le quotazioni?
Il prezzo del petrolio ha imboccato la via del ribasso in seguito alla riunione dell’OPEC+, nella quale i Paesi produttori hanno trovato un nuovo accordo.
Nello specifico i membri del Cartello e i loro alleati hanno deciso che nell’arco di qualche giorno l’output tornerà a salire e i tagli concordati ad aprile, nel pieno dell’emergenza coronavirus, verranno ridotti.
Dopo essersi chiesto cosa prevede il nuovo accordo dell’OPEC+ il mercato si è interrogato sulle possibili conseguenze dello stesso sul prezzo del petrolio, che già in seguito all’intesa ha iniziato a scambiare in rosso.
Prezzo del petrolio: cosa prevede l’accordo OPEC+
La prima parte del 2020 si è rivelata decisamente turbolenta per le quotazioni di greggio, che hanno dovuto fare i conti prima con la guerra energetica esplosa fra Russia e Arabia Saudita e poi ancora con la diffusione del coronavirus.
La domanda è crollata e il prezzo del petrolio WTI è persino sceso sotto la parità per la prima volta nella storia.
Un contesto, questo, che ha imposto all’OPEC+ di trovare un accordo volto alla riduzione dell’output di 9,7 milioni di barili al giorno fino alla fine di luglio.
Poi, con il passare delle settimane, la situazione è migliorata e il mercato ha mostrato i primi segnali di recupero. Il prezzo del petrolio è risalito e i produttori hanno iniziato a studiare le loro prossime mosse.
Nella giornata di ieri, mercoledì 15 luglio, il Cartello e i suoi alleati si sono riuniti a Vienna e hanno raggiunto una nuova intesa, con la quale i tagli di aprile sono stati ridotti da 9,7 a 7,7 milioni di barili.
In pratica, 2 milioni di barili faranno nuovamente irruzione sul mercato a partire dal 1° agosto e fino al mese di dicembre.
Quali conseguenze?
Nel momento in cui l’accordo OPEC+ è stato reso noto il prezzo del petrolio ha imboccato la via del ribasso.
Il recupero delle ultime settimane, infatti, non è riuscito a cancellare i timori riguardanti lo stato di salute del mercato, esacerbati anche dall’aumento del numero di contagi negli Stati Uniti e in altre parti del mondo.
Per il ministro dell’Energia russo Alexander Novak, però, il mercato petrolifero è “pressoché bilanciato” e una riduzione dei tagli non scalfirà questa condizione.
Le flessioni registrate dalle quotazioni dopo l’intesa dei produttori, comunque, sono state limitate dagli ultimi dati sulle scorte USA, scese di 7,493 milioni di barili contro attese a -2,098 milioni e a fronte del precedente aumento di 5,654 milioni.
Al momento in cui si scrive, a diverse ore ormai dall’accordo OPEC+, il prezzo del petrolio Brent sta scendendo dello 0,57% su quota $43,5 mentre la quotazione del WTI sta perdendo lo 0,8% e sta scambiando sui $40,8.
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