Il prezzo dell’oro ha improvvisamente premuto sul pedale dell’acceleratore
Il prezzo dell’oro è tornato protagonista nella seconda seduta della nuova settimana.
La quotazione del metallo prezioso ha premuto sul pedale dell’acceleratore e ha dato vita a una nuova corsa verso i $2.000, già trovati all’inizio di agosto ma successivamente abbandonati.
Prezzo oro balza: occhio al dollaro USA
Nella giornata di oggi, martedì 1° settembre, il prezzo dell’oro è balzato sui massimi di circa due settimane grazie a un elemento in particolare: la debolezza del dollaro statunitense.
Quest’ultimo è scivolato sui minimi di due anni e ha permesso così alla quotazione dell’EURUSD di avanzare in maniera evidente. Il tutto sulla scia delle aspettative riguardanti la politica monetaria della Federal Reserve.
Come emerso nelle ultime giornate, infatti, la nuova strategia dell’istituto centrale USA potrebbe risultare in un’inflazione leggermente più elevata e in tassi di interesse bassi ancora a lungo.
I tassi di interesse bassi, d’altronde, spingono in genere gli investitori verso il metallo giallo, a sua volta considerato altresì un bene rifugio con cui difendersi dall’inflazione, dal deprezzamento valutario e più in generale da fasi volatili e incerte. È così che il prezzo dell’oro sale.
“Con un biglietto verde che rimarrà debole ci aspettiamo che l’oro rivisiterà i $2.000 inizialmente,”
ha dichiarato said Jeffrey Halley, senior market analyst di OANDA.
Secondo alcuni osservatori però, il balzo delle ultime ore potrebbe essere stato sostenuto anche dalle deboli performance messe a segno oggi dall’azionario asiatico, che ha seguito a ruota la contrastata chiusura di Wall Street. I timori globali riguardanti il coronavirus stanno continuando a pesare.
Al momento in cui si scrive, comunque, il prezzo dell’oro sta scambiando in rialzo di quasi l’1% intorno a quota $1.996.
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