Il petrolio adesso vede la ripresa: prezzo in rialzo, i motivi

Violetta Silvestri

19 Gennaio 2021 - 10:44

Petrolio in rialzo oggi: il mercato dell’oro nero ora crede di più nella ripresa della domanda di greggio. I motivi sono almeno due e guardano a USA e Cina.

Il petrolio adesso vede la ripresa: prezzo in rialzo, i motivi

Prezzo del petrolio in evidenza oggi, martedì 19 gennaio: le quotazioni sono in rialzo spinte da un rinnovato ottimismo sulla ripresa della domanda globale di greggio.

La preoccupazione per i nuovi blocchi imposti a livello globale a causa dell’impennata dei contagi, con gli effetti immediati di raffreddare il consumo di carburante, sta lasciando spazio alla fiducia in una prossima e più certa ripresa.

Dalla Cina e dagli USA, infatti, arrivano notizie incoraggianti. Il prezzo del petrolio, quindi, è tornato a salire. Che succede?

Prezzo petrolio oltre i 50 dollari: l’ottimismo durerà?

In un inizio anno oscillante per l’oro nero, stretto fra le previsioni di crescita globale spinte dal vaccino e i nuovi e pesanti lockdown in diverse zone del mondo, la corsa odierna del prezzo del petrolio fa ben sperare.

Dopo i segnali, non proprio tranquilli, dell’OPEC, che ha faticato a trovare un’intesa sull’offerta di petrolio dei prossimi mesi, le quotazioni stanno investendo su almeno due fattori positivi.

C’è speranza sul fatto che lo stimolo del Governo USA da 1.900 miliardi di dollari sosterrà la crescita economica globale e si guarda molto anche all’Asia.

Gli investitori sono ottimisti sulla domanda in Cina, il principale importatore mondiale di petrolio greggio, dopo che i dati pubblicati lunedì hanno mostrato che la produzione di raffinerie è aumentata del 3% a un nuovo record nel 2020.

La potenza asiatica è stata anche l’unica grande economia al mondo a evitare una contrazione lo scorso anno.

Mercoledì 20 gennaio è certo che gli investitori saranno ben attenti al discorso di inaugurazione del presidente eletto degli Stati Uniti Biden per i dettagli sul pacchetto di aiuti e per il suo generale piano di rilancio.

In questa cornice, al momento in cui si scrive, la quotazione Brent scambia a 55,15 dollari al barile, con un +0,73%. I future WTI sono in aumento dello 0,04% a 52,44.

Il petrolio Brent è salito oltre 55 dollari al barile - con un po’ di aiuto da un indebolimento del dollaro - poiché la crescente popolarità delle materie prime ha superato i segnali negativi di una ripresa del coronavirus in Asia.

Gli investitori sono tornati di corsa nel mercato del greggio quest’anno, con le partecipazioni totali di future sul Brent e sul West Texas Intermediate ai massimi da maggio. La mossa è guidata dalle aspettative di una ripresa della domanda di energia con l’introduzione dei vaccini e poiché diverse grandi banche raccomandano le materie prime come copertura contro una probabile accelerazione dell’inflazione.

Il supporto al prezzo del petrolio è arrivato anche dai tagli aggiuntivi alla produzione dell’Arabia Saudita per i prossimi due mesi, che dovrebbero ridurre le scorte globali di 1,1 milioni di barili al giorno nel primo trimestre.

Il mercato petrolifero, comunque, non è esente da incertezza. Il ritorno aggressivo dei contagi in Europa e anche in Asia, con l’introduzione di blocchi di lungo periodo (come in Regno Unito e Germania) potrebbe rallentare la domanda di greggio proprio quando si spera in una sua accelerazione.

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