Il prezzo del petrolio sale grazie a un rinnovato ottimismo sulla domanda cinese in aumento. Ma ci sono altri protagonisti sulla scena: dagli Usa alla Fed e all’OPEC fino alla Russia.
Prezzo del petrolio in aumento, sostenuto da una crescita economica statunitense più forte del previsto e dalle speranze di una rapida ripresa della domanda cinese con il crollo dei casi e dei decessi di Covid rispetto ai livelli di picco del mese scorso.
Gli investitori attendono con interesse gli eventi della prossima settimana, con gli incontri OPEC e Fed che offriranno nuovi driver alle quotazioni di greggio e daranno indicazioni più concrete su dove può arrivare il prezzo del carburante nei prossimi mesi.
In osservazione, inoltre, c’è la fornitura russa che da febbraio sarà presa di mira da nuove sanzioni Ue, in un contesto economico globale nel quale la recessione resta una possibilità.
Intanto, le quotazioni Brent e WTI viaggiano in rialzo. La prima scambia a 87,70 dollari al barile e la seconda a 81,25 dollari al barile. Il prezzo del petrolio avanza: quali attori lo stanno spingendo?
Prezzo petrolio avanza: il ruolo di Cina, Usa, Russia
Sono diversi i protagonisti dell’aumento dei prezzi del petrolio in questa giornata.
Innanzitutto, i mercati petroliferi sono sostenuti da un ampio ottimismo proveniente da Pechino, poiché la riapertura della Cina gioca ancora il ruolo principale nell’aumentare le prospettive della domanda.
I casi di Covid nel dragone sono diminuiti del 72% rispetto al picco all’inizio di questo mese, mentre i decessi giornalieri tra i pazienti negli ospedali sono diminuiti del 79% rispetto al picco, indicando una normalizzazione dell’economia cinese e aumentando le aspettative di una ripresa nel consumo di greggio.
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Intanto, la crescita economica degli Stati Uniti ha superato le aspettativenell’ultimo trimestre del 2022, ma quest’anno c’è ancora un notevole rischio di recessione. La Federal Reserve dovrebbe alzare i tassi di interesse la prossima settimana, anche se si ipotizza che la banca centrale potrebbe essere meno aggressiva nella sua politica monetaria restrittiva.
Proprio le mosse della Fed potrebbero ancora influenzare il prezzo del greggio. “Il petrolio potrebbe avere problemi a fare mosse sostanziali per concludere la settimana poiché molti trader aspetteranno di vedere cosa succede con i due grandi eventi della prossima settimana: la riunione virtuale OPEC+ sulla produzione e la decisione del FOMC”, ha affermato Edward Moya, analista di mercato senior di OANDA.
I delegati dell’OPEC+ si incontreranno la prossima settimana per rivedere i livelli di produzione del greggio, nel contesto di un supporto dei prezzi del greggio dalla forte domanda di carburante per aerei e diesel.
La Federal Reserve americana deciderà un altro rialzo dei tassi, mentre l’inflazione si raffredda e il prodotto interno lordo migliora. Tuttavia, un linguaggio ancora duro di Powell potrebbe lasciare intravedere una recessione o comunque un impatto negativo sull’economia americana.
Secondo Sean Lim, analista presso RHB Investment Bank Bhd a Kuala Lumpur, ci sono altri fattori da considerare: “Il tema del petrolio di quest’anno è la Cina più la scarsità dell’offerta dalla Russia, in un contesto di recessione. Prevediamo che il Brent raggiunga una media di $85 nel primo trimestre.”
Il petrolio si è ripreso da un forte crollo all’inizio dell’anno e la liquidità sta tornando sul mercato dei futures. L’attenzione si sta spostando sulle potenziali ricadute delle sanzioni dell’Unione Europea sulle spedizioni marittime russe di prodotti petroliferi all’inizio del prossimo mese. L’Ue sta valutando un piano per limitare il prezzo delle esportazioni di carburanti raffinati premium come il diesel a 100 dollari al barile.
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