Procedura d’infrazione: Moscovici vuole velocizzare

C. G.

12 Giugno 2019 - 15:27

Sulla procedura di infrazione contro l’Italia Moscovici non vuole perdere tempo: si proceda il più velocemente possibile

Procedura d’infrazione: Moscovici vuole velocizzare

Sulla procedura di infrazione contro l’Italia sono giunti nuovi commenti da Bruxelles.

A parlare stavolta è stato il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici, che non ha utilizzato giri di parole per descrivere la posizione dell’Europa nei confronti del Belpaese.

Sicuramente la Commissione UE non mancherà di valutare eventuali elementi aggiuntivi inviati dall’Italia. Allo stesso tempo però l’esecutivo comunitario premerà sull’acceleratore senza perdere tempo. Non ci saranno favoritismi né ingiustificati passi indietro: l’iter verso la procedura di infrazione continuerà come previsto, se non più velocemente.

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Procedura d’infrazione: cosa sta succedendo

Lo scorso 5 giugno, dopo l’interessante botta e risposta tra Roma e Bruxelles, la Commissione europea ha deciso di avviare ufficialmente l’iter relativo alla procedura di infrazione contro l’Italia.

Poi, qualche giorno dopo, anche i tecnici dell’UE hanno espresso parere positivo sulla scelta dell’esecutivo comunitario, giustificata dalle violazioni delle regole sul debito compiute dall’Italia.

Sull’argomento è tornato oggi il citato Moscovici che, con un velato riferimento allo scetticismo espresso qualche giorno fa da Di Maio, ha dichiarato:

“Siamo impegnati all’applicazione intelligente e flessibile delle regole di bilancio perché questo è il modo in cui attuiamo il nostro mandato, ma nessuno deve avere dubbi che applicheremo quelle regole se i criteri non saranno rispettati.”

Il Commissario, tra l’altro, ha calcato sulla necessità di agire velocemente per attivare una procedura di infrazione resa necessaria dalle violazioni dell’Italia, che ora dovrà dimostrare di avere a mente buoni propositi per il 2019 e per il 2020.

Alle dichiarazioni di Moscovici è seguita la replica di Salvini, secondo cui la vecchia e delegittimata Commissione UE non potrà imporre alcuna sanzione (approvata eventualmente dal consiglio Ecofin) contro l’Italia.

Il braccio di ferro tra Roma e Bruxelles sulla procedura di infrazione è appena iniziato.

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