Putin contestato da giorni in manifestazioni di piazza nella parte orientale della Russia. L’indignazione è tutta contro il Cremlino dopo la rimozione del governatore locale dell’opposizione. Si invocano le dimissioni di Putin, che succede?
Il potere granitico e inattaccabile di Putin scricchiola: per il terzo fine settimana di seguito, infatti, in Russia migliaia di persone sono scese in piazza contro il presidente.
Lo zar russo è a rischio? È ancora prematuro ipotizzare un effettivo calo di consensi per la massima carica della grande nazione euroasiatica, forte della vittoria del referendum sulle riforme costituzionali che gli consentiranno di restare al Cremlino fino al 2036.
Tuttavia, le animate e partecipate manifestazioni in strada dell’estremo oriente russo sono un campanello d’allarme importante per Putin: il suo comando non è esente da punti deboli e il suo potere potrebbe soccombere se il dissenso si diffonderà.
Cosa sta succedendo in Russia?
Proteste in Russia: “dimissioni per Putin”. Che succede?
Sono arrabbiati e chiedono a gran voce le dimissioni di Putin, con il desiderio che il suo radicato potere al Cremlino - e i suoi metodi di controllo del consenso - finiscano una volta per tutte.
Questo il messaggio che sta lanciando la folla in strada nella città di Khabarovsk, nella parte dell’estremo oriente russo. Manifestazioni lontane dal centro politico di Mosca, ma ugualmente pericolose per la stabilità di Putin.
Il malcontento è esploso quando l’ex governatore regionale, Sergei Furgal, è stato arrestato da agenti federali con l’accusa di aver organizzato omicidi politici 15 anni fa.
Furgal, ora in detenzione preventiva in una prigione di Mosca, dichiara la sua innocenza e la gente del posto chiede che venga rilasciato per affrontare le accuse nella sua città natale.
Le proteste hanno raggiunto la partecipazione di 20.000 persone, un fatto epocale per la cittadina. C’è da sottolineare che l’ex governatore sostituito dal Cremlino fa parte del partito di opposizione e si è aggiudicato l’incarico due anni fa vincendo con il 70% dei consensi sull’avversario appoggiato da Putin.
Proprio per questo sono emerse insinuazioni sulla volontà del presidente di eliminare un politico scomodo e avverso.
I manifestanti hanno sposato slogan molto chiari: “Via Putin! Dimissioni per Putin! La fiducia degli elettori viene prima della fiducia di Putin!”
Nel mirino dei russi ci sono i metodi considerati dispotici dei funzionari di Mosca e dello stesso Putin.
Putin è davvero a rischio?
Le dimensioni e la durata delle manifestazioni - da oltre 3 settimane - non hanno precedenti per Khabarovsk, un capoluogo di provincia con una popolazione di 600.000 abitanti.
Per il presidente Vladimir Putin, la cui avversione per le proteste di strada è ben nota, rappresentano un’ulteriore sfida proprio in un momento cruciale per la Russia.
Epidemia - la Russia è tra i 10 Paesi con record contagi giornalieri - e recessione economica stanno facendo crescere la frustrazione della popolazione. La gente di Khabarovsk sta dimostrando, inoltre, che è possibile protestare e che il Cremlino potrebbe trovarsi dinanzi ad altre regioni in subbuglio, pronte a votare contro i candidati sostenuti da Putin nelle elezioni di settembre.
Il Cremlino si trova in un dilemma: usare la forza o fare concessioni? Per ora non ci sono state repressioni delle manifestazioni da parte del potere centrale. L’idea, forse, è che in un territorio così lontano da Mosca l’attenzione verso le proteste possa essere di minore risonanza.
Ma per Putin i segnali di un pericoloso malcontento ci sono tutti. Già durante l’epidemia il suo consenso sembrava essersi indebolito. Ora, alcuni analisti hanno messo in guardia:
“Stiamo assistendo a manifestazioni sparse di solidarietà anche in altre città in tutto l’Oriente. Le richieste iniziali variano notevolmente, ma il Cremlino sa che il tenore di vita in declino può unire le persone e che la loro rabbia può diventare molto intensa”
Lo zar di Russia, Putin, rischia di essere travolto?
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