Vladimir Putin potrebbe essere arrestato in Sudafrica se decidesse di partecipare al vertice Brics di Johannesburg. Il presidente Ramaphosa: “Sarebbe una dichiarazione di guerra”.
Vladimir Putin potrebbe essere arrestato a fine agosto in Sudafrica se, come si vocifera da tempo, dovesse presentarsi a fine agosto al vertice Brics in programma a Johannesburg. Alla base di tutto c’è il mandato nei confronti del presidente russo emesso dalla Corte penale internazionale.
Lo scorso marzo infatti la Cpi ha emesso un mandato di arresto per Vladimir Putin in relazione alla guerra in Ucraina, con il presidente russo che è stato ritenuto responsabile “del crimine di guerra di deportazione e trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”.
Il Sudafrica - al contrario di Russia, Ucraina e Stati Uniti - ha aderito al Trattato di Roma e quindi riconosce la Corte penale internazionale; in base a questo sarebbe tenuto ad arrestare Putin e consegnarlo alla Cpi nel caso in cui il leader russo dovesse mettere piede sul territorio sudafricano.
Anche dopo l’invasione dell’Ucraina, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha mantenuto buoni rapporti con Vladimir Putin, tanto che ad aprile è circolata la voce di come il Paese africano potesse sfilarsi dalla Cpi, una ipotesi che poi è stata smentita dal governo di Pretoria.
Da qui il dilemma di Ramaphosa: sconsigliare a Putin di recarsi in Sudafrica per il vertice Brics oppure, facendo riferimento all’immunità presidenziale, garantire al presidente russo che non verrà arrestato nel caso in cui dovesse presentarsi a Johannesburg?
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Putin e il suo possibile arresto in Sudafrica
Dal 22 al 24 agosto a Johannesburg si terrà il vertice Brics, acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Si tratta del gruppo che raccoglie i cosiddetti “mercati emergenti”, quelli che in qualche modo non fanno parte dell’élite occidentale.
Secondo alcuni analisti, la guerra in Ucraina sarebbe una sorta di scontro tra l’Occidente - che detiene al momento le redini dell’ordine mondiale - e i Brics che invece vorrebbero in futuro dettare loro le regole economiche e commerciali.
In questo scenario i rapporti tra Vladimir Putin e Cyril Ramaphosa sono buoni, con il presidente sudafricano che a giugno è volato a Kiev per cercare di mediare una tregua tra Russia e Ucraina.
Adesso però Ramaphosa è alle prese con l’eventualità di un possibile arresto di Putin, in virtù dell’adesione del Sudafrica alla Corte penale internazionale, se questo si dovesse presentare di persona a Johannesburg.
“La Russia ha chiarito che arrestare il presidente in carica sarebbe una dichiarazione di guerra - ha dichiarato Ramaphosa in una deposizione scritta inviata al Tribunale -. Sarebbe incoerente con la nostra Costituzione rischiare di entrare in guerra con la Russia”.
Alleanza democratica, il principale partito di opposizione in Sudafrica, nei giorni scorsi infatti ha intentato un ricorso per costringere il governo guidato da Ramaphosa a garantire l’arresto e la consegna di Putin.
Visto che la presenza di Vladimir Putin al vertice Brics sta trovando sempre più conferme, Cyril Ramaphosa facendo riferimento all’immunità presidenziale spera di poter replicare quanto accaduto nel 2015, con l’allora presidente sudanese Omar al Bashir che non venne arrestato dalle autorità sudafricane nonostante anche lui avesse pendente un mandato d’arresto emesso dalla Cpi.
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