Quando entrerà in carica il nuovo governo considerando che le elezioni politiche si terranno il 25 settembre? E perché è importantissimo che entri subito in carica per la legge di Bilancio?
Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati al voto per le elezioni politiche dopo la crisi di governo e le dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Per la prima volta nella storia repubblicana il nuovo Parlamento verrà eletto in autunno, a ridosso di importantissime scadenze economiche.
La legge di Bilancio, infatti, deve essere approvata entro il 31 dicembre da entrambi i rami del Parlamento, altrimenti scatterebbe l’esercizio provvisorio. Il che vuol dire che si andrebbe incontro a un contingentamento delle spese per lo Stato. Un problema non di poco conto, soprattutto in una fase emergenziale come quella attuale tra caro energia e inflazione alle stelle.
Fondamentali diventano quindi le tempistiche di insediamento del nuovo governo. Chiunque vinca le elezioni - sempre che ci sia davvero un vincitore - avrà pochissimo tempo per mettere a punto la manovra e farla approvare da Camera e Senato entro la fine dell’anno. Proviamo quindi a capire quando potrebbe entrare in carica il nuovo esecutivo, basandoci sui precedenti dell’ultima legislatura e su un Parlamento fortemente frammentato come quello venuto fuori dalle elezioni del 2018 che si sono svolte con la stessa legge elettorale di oggi.
Le tempistiche delle elezioni politiche 2022
Con lo scioglimento delle Camere inizia l’iter che ci porterà alle nuove elezioni politiche del 25 settembre 2022. La prima tappa fondamentale è il deposito dei simboli che avverrà tra il 12 e il 14 agosto. Poi ci sarà la presentazione delle liste tra il 21 e il 22 agosto, ovvero entro un mese dalla data di scioglimento delle Camere. I candidati devono essere ufficializzati tra il 35esimo e il 34esimo giorno antecedente al voto.
Poi si va a elezioni il 25 settembre. Entro 20 giorni dalla data del voto si deve invece tenere la prima riunione delle Camere. Considerando i tempi di questa tornata elettorale, la prima seduta del nuovo Parlamento deve essere convocata al più tardi entro il 15 ottobre.
Quanto tempo ci vuole a formare un governo: i precedenti
Dopo il voto del 25 settembre inizieranno le consultazioni del presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo. Ovviamente se dalle urne dovesse uscire una chiara maggioranza - con più della metà dei seggi in Parlamento - le cose si semplificherebbero e i tempi sarebbero più brevi. Ma quanto ci vuole solitamente per formare un nuovo governo?
Proviamo a prendere in considerazione gli ultimi precedenti, quelli di questa legislatura, nata con le elezioni politiche del 4 marzo 2018 e con la stessa legge elettorale con cui si andrà al voto a settembre (il Rosatellum). Alle elezioni del 4 marzo 2018 non è uscita fuori una chiara maggioranza e dopo lunghe consultazioni e tentativi il governo Conte I è entrato in carica l’1 giugno, quasi tre mesi dopo.
Uno scenario simile vorrebbe dire, nel 2022, andare in esercizio provvisorio, con l’impossibilità di varare in tempo la legge di Bilancio. Nella 18esima legislatura, però, le maggioranze sono cambiate più volte. Dopo le dimissioni di Conte il 20 agosto 2019 è stato formato un nuovo esecutivo, il Conte II, che è entrato in carica il 5 settembre. Solo 15 giorni dopo la crisi.
Il governo Conte bis si è dimesso il 26 gennaio 2021 e il 13 febbraio, quindi a distanza di poco più di due settimane, è nato l’esecutivo guidato da Mario Draghi. In questi due casi, a legislatura già avviata da tempo, le consultazioni e la decisione del nuovo incarico sono arrivate in tempi rapidi. Se così fosse anche stavolta i tempi per la legge di Bilancio sarebbero stretti, ma potrebbero comunque portare all’approvazione della manovra entro la fine dell’anno.
I tempi della legge di Bilancio
L’iter della legge di Bilancio parte dalla Nadef che deve essere presentata entro il 27 settembre. A redigerla sarà il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e non il governo che verrà fuori dalle nuove elezioni. Le stime saranno quindi provvisorie e poco ci diranno sulla manovra, trattandosi solo dei tendenziali sull’andamento dell’economia alla situazione attuale, senza prevedere alcun intervento.
La manovra deve poi essere varata entro il 20 ottobre, una data che in realtà non viene quasi mai rispettata. La legge di Bilancio dovrà quindi essere preparata almeno in parte durante la campagna elettorale per arrivare pronti all’appuntamento del 20 ottobre, che probabilmente arriverà a pochissimi giorni di distanza dall’insediamento del nuovo esecutivo (sempre che ci sia effettivamente un nuovo governo in carica a quella data).
Altrimenti si dovrebbe preparare una manovra in pochi giorni, con la necessità di mettere in campo decisioni che rischiano di essere frettolose nonostante un impatto fondamentale per la vita di tutti gli italiani. Basti pensare, inoltre, ai tanti rischi dell’esercizio provvisorio (nel caso in cui ci si prenda più tempo) come nel caso delle pensioni: senza manovra approvata in tempo sparirebbe la flessibilità in uscita di quota 102. Bisognerà fare in fretta, quindi, per mettere in sicurezza la legge di Bilancio.
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