Quanti soldi servono per dimagrire

Luna Luciano

22/06/2024

Quanto costa fare una dieta sana? Lo rivela uno studio di Federconsumatori che evidenzia la disparità di prezzo tra il junk food e i prodotti «light». Ecco quanto spendono gli italiani a tavola.

Quanti soldi servono per dimagrire

Mens sana in corpore sano. La famosa locuzione latina ci ricorda l’importanza dell’equilibrio tra benessere mentale e fisico, ma come può avvenire ciò se i prodotti per fare una dieta sana ed equilibrata costano di più del cibo spazzatura?

Tutti i clienti almeno una volta nella vita hanno notato tra gli scaffali dei supermercati il divario e la disparità di prezzo tra i prodotti “sani” e il junk food, per non parlare poi dei prodotti proteici, quelli che dovrebbe aiutare le persone nel perdere peso.

La diet culture che elogia fisici “scolpiti” e “magrissimi” - e spesso non sani - e abborrisce corpi non conformi rivela la sua elitarietà. Infatti, i prodotti light e proteici hanno spesso un costo proibitivo, facendo sì che non tutte le persone possano accedere a questi prodotti. Lo rivela uno studio di Federconsumatori, che a settembre del 2023 aveva confrontato i prezzi tra i prodotti “normali”, quelli proteici e il junk food.

Vediamo quindi quanto costa mangiare sano. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Quanti soldi servono per mangiare sano o dimagrire

Fare la spesa per proporre a tavola piatti sani ed equilibrati può rivelarsi una vera sfida per il portafogli degli italiani. Difatti, stando all’ultima indagine svolta da Federconsumatori, il divario tra gli alimenti “normali”, quelli “light”, quelli “proteici” è consistente, ma l’indagine dovrebbe essere ampliata a quei clienti che devono comprare alimenti senza glutine o senza lattosio a causa di intolleranze o allergie, oppure a quelli che prediligono una dieta vegetariana o vegana, in modo da annotare possibili disparità che rendono poco accessibile una spesa equilibrata.

Rimanendo sui binari della diet culture, Federconsumatori ha analizzato ben 20 prodotti di largo consumo, scoprendo differenze di prezzo significative. Di seguito riportiamo una tabella con alcuni dei prodotti “base” di ogni dieta confrontando i prezzi tra la versione proteica e quella “normale”.

Prodotto Proteico €/Kg “Normale” €/kg
pane 10,37 euro 4,60 euro
pasta 14,80 euro 3,19 euro
biscotti 12,96 3,79 euro
farina 4,95 euro 0,70 euro

Se confrontando il prezzo dei biscotti, si annota un aumento del +242%, con la farina si arriva addirittura a un aumento del +607%. La differenza di prezzo però non è giustificata da una maggiore qualità, come potrebbero pensare alcuni lettori. Spesso, un costo elevato è dovuto alla maggiore domanda di questi prodotti e alla conseguente strategia di marketing delle aziende. Inoltre, questi prodotti sono spesso confezionati in formati più piccoli per rendere il divario di prezzo meno evidente.

Ma il “problema della spesa” e del “mangiar sano” non si esaurisce nel confronto tra prodotti proteici e non. Difatti, se molti italiani posso decidere di seguire una dieta equilibrata rinunciando a simili prodotti devono comunque fare i conti con un aumento dei costi. L’inflazione resta alta e i rincari più consistenti riguardano gli alimenti di largo consumo. Basti pensare che il costo dello zucchero è aumentato del +46%, il riso del +32,4%, l’olio d’oliva del +26,6%. Ma a risentire dell’inflazione sono anche i vegetali freschi (+18,8%), così come quelli surgelati (+16,5%), gli alimenti per bambini (+16%), le uova (+13,5%) e la frutta (+3%).

Oltre al costo dei prodotti alimentari, c’è da considerare anche l’eventuale spesa per un professionista, come un nutrizionista o un dietologo. Federconsumatori stima che il prezzo medio di una prima visita da un nutrizionista sia di 97 euro, a cui vanno aggiunte le visite di controllo (50 euro). Per un dietologo, la prima visita costa in media 155 euro, con visite di controllo a 65 euro.

Appare chiaro che una dieta sana ed equilibrata, mentre si è seguiti da un esperto, non è un’opzione accessibile a tutti. Tuttavia, possono esistere altri modi per non cedere ai junk food cercando di mangiare il più sano possibile.

Come risparmiare e mangiare sano?

Mangiare sano dovrebbe essere un diritto, ma purtroppo non è così. I prodotti che costano sempre poco sono infatti quelli junk food, che non conoscono crisi.

Un dato che da solo potrebbe spiegare anche i dati in aumento dell’obesità nel nostro Paese. Del resto, “la qualità del cibo che mangiamo dipende da quanti soldi abbiamo” come ha detto una volta al Times Jamie Oliver, il cuoco inglese che del cibo sano ha fatto una crociata. “Ci sono genitori che non pensano neanche a mettere 5 porzioni di frutta e verdura in tavola, perché si preoccupano di avere abbastanza cibo per la giornata”.

Forse però esiste un modo semplice per risparmiare e vivere in modo sano: “mangiare il giusto”, dopotutto “in medio virtus stat”. Vediamo alcuni semplici consigli che possono aiutare gli italiani a ridurre il costo dei loro piatti a tavola:

  • Evitare i prodotti proteici, optando per alimenti freschi e di stagione che generalmente hanno un costo inferiore;
  • arricchire la propria dieta con frutta, verdura e legumi, diminuendo il consumo di carne e pesce che hanno costi eccessivi;
  • cucinare a casa, evitando i cibi pronti e confezionati in quanto meno salutari.
  • pianificare i pasti. L’organizzazione è spesso la chiave per ridurre sprechi e bilanciare il più possibile la dieta in base al proprio budget.

Dopotutto bisogna ricordare di non lasciarsi abbagliare da quei prodotti light e proteici che promettono di farci dimagrire più velocemente, pur avendo costi proibitivi e pur essendo prodotti altamente processati.

L’unico segreto per mangiare sano, ignorando e contrastando la diet culture che alimenta stereotipi sui corpi, provocando notevoli disagi psico-fisici, è quello di avere una maggiore consapevolezza di ciò che ingeriamo, consapevoli che prima dell’aspetto conta il benessere e la salute del proprio corpo.

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