La dinastia del prosciutto cotto è stata colpita da un grave lutto familiare, ma deve anche fare i conti con un contesto economico incerto e mutevole. Ecco quanto fattura Rovagnati.
Lorenzo Rovagnati, erede dell’impero del prosciutto cotto diventato un brand di successo, andava personalmente a testare la qualità dei salumi. La sua vita si è tragicamente interrotta in un incidente in elicottero a Castelguelfo di Noceto, nei pressi di uno dei tre stabilimenti del Parmense. Ma quanto fattura oggi Rovagnati, l’azienda che porta il suo nome ed è sinomino di eccellenza nel settore dei salumi in Italia e nel mondo?
La storia di Rovagnati affonda le sue radici negli anni ’40, quando Paolo Rovagnati, fondatore dell’azienda, avvia una piccola attività di commercio di formaggi a Biassono, in Lombardia. Ma è negli anni ’70 che l’azienda fa un salto di qualità, quando il figlio Giovanni intuisce le potenzialità di crescita del mercato del prosciutto cotto, nobilitando un prodotto fino ad allora considerato uno scarto. Nasce così il celebre Gran Biscotto (bis-cotto sta per cotto due volte), frutto di una ricetta segreta e di un processo di stagionatura dopo la cottura, che presto diventa un simbolo di eccellenza nel settore dei salumi italiani. La popolarità del marchio Rovagnati cresce in modo significativo negli anni ’90, grazie al sodalizio con Mike Bongiorno, celebre volto della TV italiana, che diventa testimonial del Gran Biscotto nei suoi programmi di successo.
Da quel momento, l’azienda conosce una crescita esponenziale che la porta ad acquisire altri marchi - tra cui lo storico marchio di affettatrici Berkel - e ad espandersi anche sui mercati esteri. Oggi Rovagnati ha circa 1.200 dipendenti, 6 stabilimenti produttivi, 4 filiali estere in Belgio, Francia, Germania e Stati Uniti.
Quanto fattura Rovagnati
Il fatturato di Rovagnati Spa ammonta a 320,85 milioni di euro nel 2023, in crescita del 3,04% rispetto all’esercizio precedente. L’azienda risulta però in perdita di oltre 9,2 milioni di euro, a causa di un aumento dei costi totali dell’8,9%, a 327,57 milioni di euro.
Solo i costi operativi, relativi ai costi delle materie prime e dell’energia, sono aumentati del 14,8%. In un’intervista, Gabriele Rusconi, Direttore Generale del Gruppo Rovagnati, ha evidenziato come, a partire dal 2022, i prezzi della carne suina abbiano raggiunto livelli record, accompagnati da un incremento del 26% nel costo dei mangimi.
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Dall’analisi del bilancio 2023, emerge poi un Capex di 24,75 milioni di euro che, pur in diminuzione rispetto ai 41,37 milioni del 2022, conferma l’impegno dell’azienda a investire nelle infrastrutture necessarie per la sua attività. Negli ultimi anni, infatti, l’azienda ha avviato progetti per ampliare la propria capacità produttiva, con investimenti in tecnologie sostenibili in parte finanziati da Invitalia con un contributo a fondo perduto da 9 milioni di euro erogato nel 2022.
Grazie a questi investimenti, Rovagnati autoproduce il 65% del fabbisogno di energia elettrica dei siti produttivi e sta ampliando il parco fotovoltaico all’interno dei suoi stabilimenti per raggiungere l’80% del fabbisogno elettrico aziendale.
Tutti questi interventi, seppur fondamentali per la crescita a lungo termine, hanno però comportato spese iniziali elevate che potrebbero giustificare i 9,2 milioni di perdita registrati nell’esercizio 2023.
Qualche informazione in più si può ricavare dal primo report di sostenibilità, pubblicato a ottobre 2024, che riporta le performance economiche non inficiate da dinamiche di mercato e finanziarie. Il valore economico generato da Rovagnati nell’esercizio 2023 è pari a 315.444.187 euro, in crescita dai 307.865.602 euro del 2022, mentre il valore economico distribuito è di 317.468.195 euro nel 2023, nettamente superiore ai 292.183.951 euro del 2022.
Risulta comunque un Ebitda in calo del 70% rispetto al 2022, a 6,3 milioni circa a fronte dei 20,9 milioni del 2022.
Il bilancio 2024 potrebbe chiudersi in positivo, grazie all’andamento trainante della grande distribuzione e ai risultati dell’internazionalizzazione in Francia e negli Stati Uniti.
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