Quanto è forte l’esercito di Israele, quanti armi e soldati ha?

Luna Luciano

4 Agosto 2024 - 10:50

Aumentano le tensioni in Medio Oriente tra l’Iran e Israele, il cui esercito è tra le prime 20 potenze militari al mondo. Ecco quanto è forte, quali armi e quanti soldati ha.

Quanto è forte l’esercito di Israele, quanti armi e soldati ha?

L’ombra di un’escalation regionale - se non internazionale - si allunga su tutto il Medio Oriente. Dopo l’uccisione del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, è arrivata la conferma da parte dell’intelligence occidentale che l’Iran attaccherà Israele.

Un attacco che - secondo le fonti - dovrebbe verificarsi durante il Tisha B’Av, l’anniversario della Distruzione del Tempio che cade tra il 12 e 13 agosto, e che potrebbe sconvolgere i fragili equilibri della scacchiera geopolitica. Per tale ragione il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di massima allerta, mentre continua indisturbato a essere autore del genocidio palestinese.

Eppure, nonostante sul primo ministro sionista penda un mandato d’arresto, emesso dalla Corte penale internazionale, Israele e i suoi crimini di guerra contro l’umanità sembrano godere - ancora - della protezione degli Stati Uniti. Infatti, il presidente uscente Joe Biden, alla minaccia dell’Iran, ha confermato il sostegno americano, chiedendo in cambio a Netanyahu di lavorare per un cessate il fuoco a Gaza. Un tentativo debole, dato che sono ormai più dieci mesi che almeno una parte della comunità internazionale chiede il ceasefire.

Difatti, dalla dichiarazione di indipendenza del 14 maggio 1948, Tel Aviv ha continuato - e tutt’oggi continua - a espandere le sue risorse militari e nucleari, grazie anche al sostegno degli Stati Uniti, i quali forniscono ogni anno 3,8 miliardi di dollari in aiuto militare.

Israele è il maggior beneficiario del sostegno finanziario americano dalla Seconda guerra mondiale e a oggi - grazie a quegli aiuti - si trova tra le prime 20 potenze militari al mondo, con un esercito nettamente superiore a quello palestinese ma non a quello dell’Iran.

Ecco i dati sulla forza dell’esercito militare israeliano e sul suo arsenale nucleare che ha sempre negato di avere.

Quanto è forte l’esercito israeliano?

L’esercito di Israele è la 17esima potenze militari al mondo.

A stabilirlo la classifica finale di Global Firepower (GFP), che utilizza oltre 60 fattori individuali per determinare il punteggio PowerIndex (PwrIndx) di ben 145 potenze mondiali. Stando alla classifica, Israele si troverebbe al 17° posto con un PwrIndx di 0,2596 - dove lo 0.00 rappresenta la “perfezione” - contro il 14° posto conquistato dall’Iran (0.2269). Ma vediamo nel dettaglio i dati sulla potenza militare di Israele:

  • per quanto riguarda la forza lavoro, Israele dispone ben 3.798.223 militari (contro i 49.050.889 dell’Iran);
  • per la flotta terrestre, invece, Tel Aviv dispone di ben 1.370 carrarmati, posizionandosi in questo settore come la 18esiam forza militare al mondo (L’Iran ne possiede 1.996);
  • per la flotta aerea dispone di 612 gli aerei da combattimento (contro i 512 dell’Iran);
  • la flotta navale sembra essere invece il tallone d’Achille di Israele, che possiede solo 67 navi da guerra (anche dell’Iran che ne possiede solo 101), posizionandosi in questo settore al 46° posto.

Inoltre, secondo il portale di Geopolitica Freedom aNATOmy, si può ritenere Israele uno dei Paesi più avanzati al mondo dal punto di vista della tecnologia militare, sia nel “campo della produzione vera e propria sia sotto l’aspetto delle modifiche degli equipaggiamenti”. Infatti, Israele è uno dei pochi Stati al mondo che ha la capacità di lanciare in orbita satelliti di ricognizione di propria produzione. Quando si leggono questi dati non bisogna dimenticare che da più di mezzo secolo Israele gode del sostegno degli Stati Uniti, che garantisce un netto “vantaggio militare” rispetto ai paesi vicini in termini di armi tradizionali, ma non solo.

Israele, i dati sul nucleare

Israele non è solo una forza militare, ma anche una forza nucleare. E se non ha mai ammesso ufficialmente di possedere testate nucleari, secondo le stime internazionali oscillano tra decine e centinaia, come confermato dal portale Freedom aNATOmy, che “sospetta il possesso da parte di Israele di ingenti testate nucleari e termonucleari”.

Lo Stato ebraico è uno dei soli quattro Paesi che non ha mai aderito al Trattato di Non-Proliferazione insieme a India, Pakistan e Corea del Nord - che si è ritirata.

Israele stesso pratica la cosiddetta “ambiguità intenzionale”, per inviare un messaggio ai Paesi ostili mediorientali, come l’Iran, Paese sulla soglia nucleare. Tel Aviv, tuttavia non ha mai rivelato nulla che possa renderlo responsabile di violazioni di fronte alle ispezioni internazionali.

Per anni, i Paesi arabi, e non solo, hanno sollevato il problema che la responsabilità dello sviluppo e dell’acquisizione di armi nucleari non possa essere limitata agli Stati che sono percepiti come “nemici di Israele”. Per tanto è stata proposta una risoluzione delle Nazioni Unite che ha chiesto a Israele di smantellare il suo arsenale nucleare e di inserire i suoi impianti nucleari sotto il monitoraggio dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). Non sorprende che la risoluzione - redatta dall’Egitto con il sostegno di altri Paesi arabi - non abbia ricevuto il voto di Israele e degli Stati Uniti e il Canada.

Ad oggi, il sostegno degli Stati Uniti non si traduce solo in un “vantaggio militare” ma garantisce che Israele rimanga l’unica superpotenza del Medio Oriente, facendo sì che possa sfuggire alla responsabilità internazionale per lo sviluppo delle armi nucleari. Il risultato di un’ipocrisia occidentale che fa sì che molti Paesi chiudano gli occhi sugli armamenti nucleari in possesso di Israele, autore del genocidio palestinese mentre l’Europa e il resto dell’Occidente rimane a guardare. Deboli i tentativi di fermare queste atrocità. E ora che è concreto il rischio di uno scontro con l’Iran, bisognerà vedere cosa farà la diplomazia per fermare un’escalation imminente.

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