Ecco quanto guadagna un agente immobiliare in Italia. Una guida completa per conoscere mansioni, stipendio e provvigioni di questa figura.
Almeno una volta nella sua vita, chiunque si sarà chiesto quanto guadagna un agente immobiliare. Si tratta di un mestiere che, visto con occhi esterni, rende l’idea di essere piuttosto affascinante.
E per certi versi è proprio così. Mediazione, conoscenze tecniche approfondite, fiuto per gli affari e, soprattutto, capacità relazionali. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che un agente degno di questo nome dovrebbe possedere.
Ma quanto può fruttare in termini economici un background professionale di questa portata? Dal periodo pandemico iniziato nel 2020 la professione è cambiata molto, e con lei anche il mercato intero. Ecco, quindi, a quale retribuzione si può aspirare in Italia.
Quanto guadagna un agente immobiliare in Italia: guida allo stipendio medio
In linea di massima, lo stipendio di un agente immobiliare in Italia si aggira intorno ai 2.500 euro al mese in media. Ciò dipende, però, da vari fattori, che partono dall’esperienza del professionista fino ad arrivare all’azienda di riferimento in cui egli o ella lavora.
Le agenzie immobiliare facenti parti di un franchising propongono, infatti, formule contrattuali differenti dalle agenzie che operano autonomamente. Solitamente, i componenti di una catena propongono un compenso fisso mensile con una percentuale sulle provvigioni.
Ciò può portare a guadagnare in prospettiva cifre nettamente maggiori, seppur le garanzie di uno stipendio vero e proprio vengano meno. A proposito del grado di esperienza del professionista, tutto cambia a seconda della tipologia di contratto.
Le figure junior, quindi coloro che si trovano all’inizio della loro carriera, percepiscono una RAL entry level di 24.000 euro all’anno. Alcuni stage, perlomeno in un periodo iniziale, possono anche prevedere una misura di rimborso di 1.000 euro mensili.
Diversamente, un agente immobiliare con più di 10 anni di esperienza può anche arrivare a fatturare circa 50.000 euro all’anno. Tutto dipende ovviamente dalle sue abilità di vendita, così come dal portfolio di case che possiede in gestione.
Più esiti positivi si potranno mettere a referto, maggiori saranno le possibilità di incassare delle provvigioni più soddisfacenti. Non è un caso il fatto che la professione dell’agente immobiliare si sposi il più delle volte con la partita IVA.
A proposito di questo inquadramento contrattuale, un’ulteriore distinzione deve essere fatta con il titolare di agenzia. Per ovvie ragioni, i broker che lavorano per conto di questa figura guadagneranno cifre minori.
Un titolare di agenzia può, infatti, percepire tra i 35 e i 40 mila euro all’anno esentasse, a seconda delle condizioni.
Da questo primo paragrafo esplicativo, il dato che emerge è che gli stipendi nel settore immobiliare siano tutto sommato più che soddisfacenti.
Lo stipendio dell’agente immobiliare: da cosa è composta la retribuzione?
Lo stipendio dell’agente immobiliare non deve essere inteso solamente nella sua interezza, ma va approfondito in base agli elementi da cui è composto.
Il compenso mensile di un agente che lavora nel mercato immobiliare, infatti, è così composto:
- stipendio o rimborso spese;
- provvigioni;
- premi di produzione.
Si intuisce che per individuare la retribuzione di un agente bisogna prendere in considerazione anche le provvigioni e i premi di produzione in busta paga. Le provvigioni che le agenzie immobiliari ottengono sono regolamentate appositamente dalla legge.
La sentenza n. 2385 dello scorso 26 gennaio 2023 ha dichiarato che la provvigione spetta al mediatore solamente ad affare concluso. Questo diritto entra in gioco proprio nel momento in cui si costituisce un vincolo giuridico, come la proposta di acquisto e la conseguente trattativa andata a buon fine.
La provvigione viene calcolata sul prezzo di vendita dell’immobile, che può variare dal 2% al 5%, a seconda della volontà dell’agenzia. La quale non ha ovviamente piena libertà di azione, ma deve agire sotto diversi standard.
Tutto cambia a seconda della trattativa, tra le tante cose. Se si parla di un affitto, all’agenzia verrà corrisposto l’importo pari alla prima mensilità. In alternativa il canone annuo viene corrisposto sotto forma di provvigione del 15% IVA esclusa.
Il diritto alla provvigione viene meno nel momento in cui l’affare non si conclude, per ovvie ragioni. Al raggiungimento di traguardi specifici e legati alla produzione, l’agente immobiliare indipendente dal suo rango può percepire anche un premio.
Un premio ipotetico per riconoscere il lavoro in più svolto da un agente potrebbe essere un bonus in base alle trattative portate a termine nell’arco di un singolo mese. Questo può essere anche un incentivo per migliorare il rendimento generale.
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Come funziona la fatturazione per un agente immobiliare
Per fare l’agente immobiliare non è obbligatorio possedere partita IVA. Tuttavia, è un requisito obbligatorio emettere fattura e dichiarare di conseguenza i propri redditi, il che «costringe» la quasi totalità degli agenti nel libero professionismo.
Coloro che desiderano aprire partita IVA in qualità di agente immobiliare devono sapere alcune cose. Il codice ATECO di riferimento è rappresentato dalla cifra 68.31.00, che equivale alla voce «attività di mediazione immobiliare».
Per coloro che si trovano agli inizi di questa professione è prevista la possibilità di aderire al regime forfettario. La fatturazione elettronica, invece, è divenuta un requisito obbligatorio a partire dallo scorso primo giorno dell’anno, anche per coloro che non superano i 25.000 euro annuali di fatturato.
Coloro che superano il tetto forfettario, fissato al momento a 85.000 euro, è prevista la contabilità semplificata. Ciò significa che le tasse vengono calcolate soltanto sulla differenza tra denaro speso e denaro ricavato, permettendo così di scaricare.
Inoltre, gli agenti immobiliari devono obbligatoriamente iscriversi alla gestione commercianti direttamente dal sito dell’Inps, con un contributo di 900 euro su base trimestrale per i fatturati da 0 a 15.000 euro all’anno.
Come diventare un’agente immobiliare?
Nonostante la professione dell’agente immobiliare possa essere estremamente soddisfacente, serve essere in possesso di requisiti piuttosto particolari e altamente specifici.
La figura dell’agente è particolarmente ibrida, ciò significa che bisogna sapere in maniera approfondita numerosi concetti riguardanti l’economia e la giurisprudenza, poiché si avrà a che fare con la materia legale con cadenza quasi quotidiana.
Numerose agenzie prediligono infatti figure che possiedono una laurea di primo livello in uno di questi due ambiti, così da disporre già con anticipo di un solido background conoscitivo ed accademico.
In linea di massima però, il requisito base è quello di essere quantomeno in possesso di un diploma di scuola superiore. Accertato ciò, si dovrà studiare e svolgere l’apposito esame presso la Camera di Commercio adibita.
Una volta superato con successo questo esame, si potrà esercitare la professione non solo lungo tutto il territorio italiano, ma anche all’estero. Soltanto una volta riconosciuta la validità del proprio titolo professionale, ovviamente.
Numerose agenzie immobiliari, perlopiù quelle appartenenti ai vari franchising, offrono al contempo anche un periodo di formazione e di affiancamento costante. In questa fase, l’agente o aspirante tale potrà apprendere tutti i trucchi del mestiere.
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