Tutto quello che c’è da sapere sullo stipendio di un medico specializzando: quanto guadagna, le tasse da pagare e come funziona il contratto.
Quanto guadagna un medico specializzando? In Italia quello della sanità è sempre un tema caldo, vista la mancanza cronica di dottori con molti professionisti che preferiscono trasferirsi all’estero attirati da stipendi migliori.
Quello del medico specializzando così è diventata una figura chiave nel nostro Paese, specie ora che è stato riformato il test d’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia.
Un medico specializzando è un medico laureato che sta completando un percorso di specializzazione in una specifica area della medicina.
Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, il medico specializzando intraprende un programma di formazione avanzata che dura generalmente da 4 a 6 anni, a seconda della specializzazione scelta come chirurgia, pediatria, cardiologia, neurologia, ecc..
Durante il periodo di specializzazione, il medico è retribuito ma generalmente percepisce uno stipendio inferiore rispetto ai medici specialisti.
Vediamo allora nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sullo stipendio di un medico specializzando, dando uno sguardo a quanto guadagna, quante tasse deve pagare e come funziona il contratto.
Quanto guadagna un medico specializzando
Il guadagno di un medico specializzando in Italia può differire a seconda della Regione in cui viene svolto il servizio, ma anche in base all’ospedale o la struttura sanitaria in cui lavora e al livello di anzianità.
Vediamo allora generalmente a quanto ammonta lo stipendio di un medico specializzando.
Primo anno di specializzazione: solitamente il salario si aggira intorno ai 1.500 - 1.800 euro netti al mese.
Anni successivi: lo stipendio tende ad aumentare progressivamente, arrivando a 2.000 - 2.500 euro netti al quarto o quinto anno.
I medici specializzandi lavorano spesso nei turni di notte e nei festivi, fattore che può comportare un incremento sullo stipendio base. Alcune strutture inoltre offrono indennità per particolari mansioni o progetti di ricerca.
A differenza dei medici già specializzati, gli specializzandi non hanno diritto alla tredicesima mensilità, essendo questa una peculiarità dei contratti di lavoro e non delle borse di studio.
I medici specializzandi che lavorano in ospedali pubblici tendono a ricevere uno stipendio simile, ma i rimborsi e le indennità possono variare a seconda delle politiche locali.
Le tasse per un medico specializzando
Ogni anno vanno sottratte allo stipendio dello specializzando alcune tasse obbligatorie che abbassano la retribuzione di questa categoria di giovani lavoratori.
- assicurazione RC professionale: circa 600€ annui;
- tasse di iscrizione ad albo provinciale e federazione nazionale: dai 100 ai 200 € in media;
- tassa di iscrizione alla cassa previdenziale ENPAM: dai € 253.73 annui fino a 30 anni di età ai € 451.10 annui dal compimento dei 30 fino ai 35 anni;
- tassa di iscrizione annuale universitaria: dai 1.600 ai 2.000€ annui potendo arrivare anche ai 3.000€ in alcune università, a cui va aggiunta la tassa per il diritto allo studio circa 150-200€ di cui non possiamo comunque beneficiare in alcun modo ricevendo di fatto già un compenso economico.
Un altro costo da aggiungere spesso è quello relativo all’alloggio, che rappresenta la problematica di qualsiasi lavoratore che vive lontano da casa.
Il contratto di un medico specializzando
Il contratto di un medico specializzando in Italia è regolato da norme specifiche e può variare a seconda delle circostanze, ma generalmente fa parte del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i lavoratori del comparto sanità.
I medici specializzandi sono assunti con un contratto a tempo determinato, della durata di un anno rinnovabile annualmente fino al termine del percorso di specializzazione.
L’orario di lavoro dello specializzando è full time e corrisponde a 38 ore settimanali con 30 giorni di ferie a disposizione.
I medici specializzandi inoltre sono iscritti al Fondo Pensione della Sanità che garantisce una pensione complementare per il futuro, oltre a essere coperti da assicurazioni sanitarie e professionali attraverso l’ospedale in cui operano.
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