Quanto rendono €8.000 in 4 anni su BTP, buoni postali o in banca?

Stefano Vozza

10 Marzo 2025 - 11:47

Analizziamo l’attuale stato del’arte sul fronte dei ritorni sul reddito fisso dopo l’ondata di vendite sul comparto obbligazionario

Quanto rendono €8.000 in 4 anni su BTP, buoni postali o in banca?

La recente fiammata sul comparto obbligazionario ha rimescolato le carte sul fronte delle maggiori/minori convenienze sul reddito fisso. Mentre la cedola è costante o step-up, step-down o variabile in alternativa, il rendimento varia di continuo in base alle dinamiche di mercato.

Gli operatori quando vendono i bond ne deprimono i corsi a vantaggio dei ritorni, mentre se acquistano deprimono i rendimenti a beneficio dei prezzi. Ora, dato quanto è successo in settimana, con il rialzo dei rendimenti quanto rendono € 8.000 in 4 anni su BTP, buoni postali o in banca sul conto deposito?

Il dinamismo del mercato obbligazionario

Il reddito fisso è da intendersi non come immutabile nel tempo in senso assoluto, ma in quello relativo. Sottoscritto un prodotto al 3% annuo lordo, per esempio, esso rimane tale fino al termine. Ma il giorno dopo potrebbero scendere al 2,90% o salire al 3,10% in base alle dinamiche dei mercati e/o alle decisioni degli emittenti.

La settimana appena archiviata è stata devastante sul comparto obbligazionario, subissato dalle vendite, per cui i prezzi sono scesi e i rendimenti son saliti. La dinamica ha coinvolto quasi tutti gli emittenti sovrani (e non), che hanno visto impennarsi le rispettive yield curve.

Ora, la possibilità di tradare i bond sul mercato rende i loro rendimenti più dinamici rispetto a quelli dei prodotti diretti concorrenti, ossia buoni e conti depositi. Mentre per quest’ultimi bisogna attendere le decisioni e le politiche commerciali seguite dall’emittente di turno, per i bond è il mercato che “in fretta e furia” sistema le cose.

Quanto fruttano 5.000 euro sul conto deposito vincolato

Partiamo dalla soluzione d’investimento di matrice bancaria, il conto deposito (CD). Nell’autunno 2023 erano numerosi gli emittenti che offrivano prodotti a vincoli con tassi annui lordi a scadenza racchiusi nel range 3,75-5,00%. Poi la BCE ha iniziato con i tagli tassi e anche i loro rendimenti si sono progressivamente sgonfiati.

Oggi le banche più generose offrono sui loro CD vincolati a 48 mesi tra il 3 e il 3,45%, tra il 2,22% e il 2,55% al netto della ritenuta fiscale del 26% sugli interessi. Poi va dedotta l’imposta di bollo dello 0,2% sul capitale versato e stop, giacché quasi sempre non prevedono spese di gestione. Di contro su questi prodotti vanno sciolte due incognita, emittente per emittente. In primis bisogna capire se la banca che lo propone consente lo svincolo anticipato del deposito oppure no. Secondo, se per accedere all’offerta bancaria di turno bisogna aprire un associato c/c oppure no: quest’ultima soluzione sarebbe preferibile.

Detto ciò, i ritorni attesi su simili CD vincolati tra 3 e il 3,45% sarebbero racchiusi tra i 647 e i 754 € netti (anche di imposta di bollo) circa su 8mila € depositati.

Il ricavo netto sul buono fruttifero postale

Sul timeframe a 4 anni (dalla data di acquisto), Cassa Depositi e Prestiti propone più buoni fruttiferi postali alternativi. Vediamo quale di essi offre oggi ritorno più ricco, e a quali condizioni.

Si tratta del Buono Rinnova Prima, il cui rendimento annuo lordo a scadenza è del 2,50%, il 10,381% lordo e il 9,083% netto complessivo. Quindi 8mila € ivi investiti produrrebbero un valore di rimborso netto (di sola ritenuta fiscale) a scadenza di 8.726,69 €.

Tuttavia, il titolo è dedicato solo a chi ha un buono del tipo dematerializzato e prossimo alla scadenza. Il Rinnova Prima, infatti, va prenotato (solo in Ufficio Postale) nei 30 giorni precedenti la scadenza di un titolo eligibile. Ancora, il payout è corrisposto in unica soluzione a scadenza, insieme al rimborso del capitale.

Con il rialzo dei rendimenti quanto rendono € 8.000 in 4 anni su BTP, buoni postali o in banca?

Arriviamo infine al BTP, il titolo di Stato più diffuso sul mercato obbligazionario nazionale. Per scoprire quanto rende prendiamone uno con durata residua prossima ai 4 anni.

Il BTP con ISIN IT0005467482 scade il 15 febbraio 2029, una durata residua di una spanna inferiore ai 4 anni (3,94). Il titolo ha una cedola quasi trascurabile, lo 0,45% annuo lordo, ma recupera tutto attraverso il rendimento. Al prezzo di chiusura di venerdì a 91,15 c’è che il rendimento totale netto da qui al termine è del 10,20%. In soldoni, circa 815 € complessivi da cui detrarre le spese bancarie e l’imposta di bollo.

Ottimizzando il prezzo di carico c’è che se ne ottimizza il ritorno complessivo e quindi il payout dell’investimento. Ad esempio giovedì 6 febbraio il bond ha toccato il minimo a 90,88, mentre a metà gennaio il low è stato a 90,34.
In definitiva, la pioggia di vendite che ha colpito i titoli di Stato non ha fatto piacere a chi aveva già bond in portafoglio, ma ha di certo rimescolato le carte in tavola.

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