La proposta del Pd sul taglio del cuneo fiscale mette tutti d’accordo. È tempo di garanzie e per i redditi fino a 35mila euro potrebbe arrivare la quattordicesima.
Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta propone quello che è stato definito un “taglio shock” al cuneo fiscale. L’iniziativa potrebbe trovare ampio consenso nella maggioranza e in diverse realtà partitiche e non, da Lega a Movimento 5 Stelle, fino a Confindustria.
Il Pd ha avanzato la sua proposta in vista di un confronto tra imprese, sindacati e governo per volere dello stesso presidente del Consiglio Mario Draghi. Il Pd propone quindi due interventi: il taglio dello 0,8% una tantum e un taglio strutturale da inserire nella Legge di Bilancio 2023 da coprire con il gettito della lotta all’evasione.
Nel concreto il taglio comporterebbe una mensilità in più per milioni di italiani, almeno 15 milioni di dipendenti con retribuzioni fino a 35 mila euro lordi. Confindustria ha risposto favorevolmente alla proposta, rilanciando una doppia direzione a favore tanto del lavoratore quanto dell’impresa, con una ripartizione dell’ipotetico beneficio.
La proposta del Partito Democratico che mette tutti d’accordo: il taglio del cuneo fiscale
Il Partito Democratico si fa portavoce di una richiesta. Dal palco di Rapallo dei Giovani imprenditori di Confindustria, Enrico Letta propone un patto tra governo e parti sociali. “Mettiamo il grosso delle risorse del bilancio sulla riduzione del costo del lavoro, un intervento shock sul cuneo fiscale”, ha annunciato dal palco.
La proposta sembrare giungere in un clima di generale sostegno dei partiti di maggioranza, trovando favorevoli i rappresentanti di diversi partita, con la Lega e il Movimento 5 Stelle, per esempio, che concordano con la proposta. Matteo Salvini (Lega) al generale consenso ha voluto aggiungere che oltre il taglio al cuneo fiscale serve anche la pace fiscale sulle cartelle, per il quale ha pochi giorni fa minacciato proprio una crisi di governo. Dall’altra parte Giuseppe Conte (M5S) chiede che il taglio sia incisivo e non un contentino.
Arriva anche la risposta del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che pragmatico fa notare che se tutti i leader dei partiti sono d’accordo, allora il taglio del cuneo fiscale si può fare direttamente questo lunedì. E rilancia con una sua proposta: un taglio da 16 miliardi di euro, per due terzi a favore dei lavoratori (10,7 miliardi di euro) e un terzo alle imprese (5,3 miliardi di euro).
In pratica, secondo una prima simulazione, per una retribuzione da 35 mila euro sarebbero 1.835 euro all’anno, che al netto delle tasse diventerebbero 794 euro. La proposta di Confindustria risponderebbe in parte al peso del cuneo fiscale e contributivo che in Italia tocca il 46%, in confronto a una media Ocse del 34,6 e che con il taglio scenderebbe al 42,9%; mentre se fosse applicato solo ai redditi fino a 35 mila euro il peso scenderebbe al 40,8%.
La quattordicesima a tutti per difendere il potere d’acquisto
Con il taglio ipotizzato la “quattordicesima” potrebbe diventare una realtà per tutti i lavoratori fino a 35 mila euro. A sottolinearlo è Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, che aggiunge: “D’altro canto, dopo i bonus e gli aiuti in fase d’emergenza ora è il momento di un cambio di passo nella difesa del potere d’acquisto, a questo serve il patto sociale”.
Tramite le parole di Misiani si aggiungono nuove informazioni ai progetti del Pd. Tra questi ricorda:
- il salario minimo
- i rinnovi contrattuali
- l’attuazione del Pnrr
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