Queste aziende vogliono acquistare TIM

Maria Paola Pizzonia

8 Febbraio 2025 - 14:13

Iliad e CVC vogliono TIM, ma il governo e Poste Italiane potrebbero cambiare le carte in tavola.

Queste aziende vogliono acquistare TIM

Negli ultimi giorni il titolo TIM ha registrato un’impennata significativa in Borsa, alimentato dalle voci di un’imminente operazione di riassetto. Il mercato ha reagito con un aumento del 6,3% del valore delle azioni, segnando un +15% dall’inizio della settimana. L’interesse crescente intorno alla compagnia telefonica italiana potrebbe tradursi in una mossa strategica da parte di alcuni attori chiave del settore.

L’alleanza Iliad-CVC: un’offerta congiunta per TIM

All’orizzonte si delinea un’operazione significativa che vede protagonisti Iliad, operatore telefonico francese, e CVC Capital Partners, fondo d’investimento britannico. Entrambi hanno mostrato interesse per TIM in passato, ma ora le loro strategie potrebbero convergere in un’offerta congiunta per prendere il controllo dell’ex monopolista delle telecomunicazioni italiane.

Questa possibile alleanza non è casuale. In Italia, a differenza di altri Paesi europei, la competizione tra quattro operatori ha portato a margini di profitto ridotti e investimenti limitati. La riduzione a tre player, come avvenuto in Francia e Germania, potrebbe riequilibrare il mercato. Iliad e CVC puntano a ridisegnare il mercato riducendo il numero di operatori (da quattro a tre), consolidando TIM e Iliad in un’unica entità che conti circa 30 milioni di clienti nella telefonia mobile e 8 milioni nelle linee fisse. L’operazione potrebbe avvalersi anche del supporto finanziario e industriale della società Maticmind, controllata da CVC e partecipata da Cassa Depositi e Prestiti (CDP).

Gli incontri con il governo e il nodo del golden power

Il governo italiano ha un ruolo cruciale in questa vicenda. Martedì scorso, il CEO globale di Iliad, Thomas Reynaud, e l’amministratore delegato per l’Italia, Benedetto Levi, hanno incontrato i vertici del Ministero delle Finanze e di Palazzo Chigi. Durante i colloqui, è stata ribadita la necessità di consolidare il mercato per garantire una maggiore stabilità economica del settore.

Tuttavia, ogni operazione straordinaria su TIM dovrà ottenere il via libera dell’esecutivo sia attraverso il golden power, lo strumento che tutela le aziende strategiche italiane, sia tramite la CDP, che detiene il 9,8% di TIM. Il governo sembra voler garantire l’integrità industriale della compagnia, che impiega circa 17.000 dipendenti, un aspetto su cui Iliad e CVC dovranno offrire garanzie adeguate.

L’ostacolo Vivendi: la posizione del principale azionista

Un altro elemento chiave è la posizione di Vivendi, il colosso francese dei media che detiene il 23,75% di TIM. Ogni operazione straordinaria necessita del suo assenso, ma finora Vivendi ha rifiutato offerte inferiori alle sue aspettative di prezzo. Tuttavia, se l’offerta di Iliad e CVC fosse sufficientemente alta, è plausibile che Vivendi possa accettare di cedere la sua quota, sbloccando di fatto l’operazione.

L’alternativa Poste Italiane

Se l’offerta Iliad-CVC dovesse incontrare ostacoli, esiste un’altra opzione: una possibile collaborazione tra TIM e Poste Italiane. In questo scenario, Poste potrebbe stringere un accordo commerciale con TIM o addirittura integrarsi più profondamente con l’azienda, sfruttando la propria rete capillare per la distribuzione dei servizi telefonici.

Un’eventuale fusione TIM-Poste, tuttavia, non ridurrebbe il numero di operatori infrastrutturati, e per questo potrebbe risultare più accettabile dal punto di vista della concorrenza. Inoltre, il controllo statale su Poste (65% detenuto tra Ministero dell’Economia e CDP) garantirebbe un forte presidio pubblico sul settore strategico delle telecomunicazioni.

Una settimana decisiva per Tim

La prossima settimana potrebbe essere decisiva per il futuro di TIM. Giovedì, il CEO dell’azienda, Pietro Labriola, presenterà il piano industriale, offrendo un quadro più chiaro sulla direzione che l’azienda intende prendere. TIM si troverà di fronte a una scelta cruciale: essere preda di un’acquisizione, cercare di giocare un ruolo attivo nel consolidamento del mercato o esplorare alternative, come una collaborazione con Poste Italiane. In attesa di sviluppi concreti, il settore delle telecomunicazioni italiane resta in fermento, con investitori e analisti pronti a cogliere le prossime mosse di un “risiko finanziario” che potrebbe ridefinire gli equilibri del mercato.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.