Lagarde allerta le banche europee: ci sono ancora rischi che possono concretizzarsi e minacciare la stabilità finanziaria e i conti degli istituti di credito. Quali sono e a cosa fare attenzione.
Lagarde ha messo in allerta le banche europee nel suo discorso alla conferenza annuale del Comitato europeo per il rischio sistemico, che lei stessa presiede.
Pur riconoscendo che le minacce alla stabilità finanziaria stimate un anno fa non si sono tutte concretizzate e si è evitato lo scenario peggiore di una crisi amplificata in cui i rischi si materializzano in modo simultaneo, ha evidenziato che l’allarme per le banche persiste.
Lagarde ha individuato, per esempio, che l’allerta sul reddito delle famiglie e la loro capacità di soddisfare il pagamento dei debiti si è parzialmente trasformata in realtà. Inoltre, squilibri finanziari si sono verificati con il forte calo del prezzo degli asset avvenuto con il fallimento delle banche regionali Usa, la crisi dei gilt nel Regno Unito e, più recentemente, nelle fluttuazioni dei prezzi dei titoli del Tesoro statunitense.
Dinanzi a questo incerto equilibrio, le banche europee potrebbero ancora scivolare in una crisi, se dovessero concretizzarsi rischi finora scongiurati. Cosa minaccia la stabilità degli istituti di credito secondo Lagarde.
I rischi per le banche europee secondo Lagarde
La prudenza nel medio-termine è essenziale per le banche europee. Per Lagarde, infatti, “un deterioramento dell’economia potrebbe minacciare la qualità degli attivi e la redditività degli istituti di credito”.
Abbassare la guardia sarebbe un errore, anche se diversi fattori indicano che non c’è un’emergenza. Per esempio, gli istituti di credito in Eurozona hanno beneficiato di “livelli di redditività più elevati rispetto a qualsiasi altro momento dell’ultimo decennio”.
Inoltre, i prestiti in sofferenza (NPL) sono bassi e sostenuti da livelli occupazionali stabili. I mercati immobiliari residenziali - ai quali l’esposizione bancaria è alta - sono in rallentamento, ma non in modo disordinato.
Tuttavia, nel medio periodo alcuni rischi potrebbero materializzarsi. Lo ha così spiegato Lagarde:
“La redditività delle banche sarà influenzata negativamente dall’aumento dei costi di finanziamento, che riflette tassi ufficiali più elevati, e da volumi di prestito molto più bassi. Inoltre, la combinazione duratura di bassa crescita e costi più elevati del servizio del debito continuerà a mettere a dura prova le famiglie e le imprese vulnerabili, il che potrebbe comportare un aumento dei crediti deteriorati.”
Non solo, le banche europee potrebbero subire perdite significative se dovessero vendere i propri titoli obbligazionari per raccogliere liquidità. In questo caso, infatti, i titoli a tasso fisso andrebbero incontro a una svalutazione.
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