Dopo le grandi dimissioni arriva il quiet quitting, l’ennesimo passo nella degenerazione del mondo del lavoro. Ecco perché è ora di fermarsi.
Il quiet quitting è l’ultima parola buzzword nel mondo del lavoro. Sebbene sembra che si riferisca al fenomeno delle dimissioni di massa, descrive in realtà un particolare atteggiamento sviluppato dai lavoratori, in particolare nel settore dei servizi, per cui l’impegno sul lavoro diventa una questione accessoria, l’intera dimensione lavorativa nella vita diventa accessoria.
La pandemia non solo ha sconvolto la vita di tutti con restrizioni e blocco degli incontri pubblici, ma, rompendo l’inerzia e le abitudini che ciascuno sviluppa e costruisce nella propria vita, ha anche avviato un processo psicologico di massa per cui in moltissimi hanno messo in discussione le proprie scelte professionali e il ruolo del lavoro nella propria vita.
Dopo le dimissioni in massa, e quindi il cambio di lavoro da parte di milioni di persone nel mondo (centinaia di migliaia in Italia), le persone hanno iniziato anche a limitare il loro carico di lavoro. Ecco che entra in scena il quiet quitting, il nuovo modo di fare il minimo indispensabile sul posto di lavoro. [...]
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