Rallentamento economico? Buona notizia per l’azionario Usa

Mattia Prando

12 Luglio 2019 - 15:51

Secondo Gergely Majoros, Membro del Comitato Investimenti di Carmignac, le prospettive di un rallentamento economico favoriscono le quotazioni dell’azionario a stelle e strisce. In questo quadro, sono ben visti i titoli dell’healtcare e dei beni di consumo

Rallentamento economico? Buona notizia per l’azionario Usa

Le prospettive di una Federal Reserve più accomodante, disposta a sostenere l’economia statunitense qualora le condizioni lo dovessero richiedere, ha spinto a rialzo le quotazioni dei mercati azionari a stelle e strisce, con tutti i principali listini che veleggiano a ridosso dei top storici.

Dopo una crescita del Pil intensa nella prima parte del 2018, la prima economia è entrata in una fase di rallentamento, dove cominciano a emergere aspettative inflazionistiche.

Azioni Usa: ecco le discriminanti per sceglierle

Secondo Gergely Majoros, Membro del Comitato Investimenti di Carmignac, la situazione attuale crea un clima favorevole per acquistare azioni americane, anche se si dovrà mantenere un approccio selettivo, visti gli elevati livelli raggiunti dai titoli e i fattori di incertezza come le elezioni Usa del 2020 e la politica mercantilistica del Presidente statunitense Donald Trump.

In questo quadro, caratterizzato da una scarsa crescita ciclica e strutturale, si dovrebbe puntare alle azioni di società che presentano uno sviluppo visibile e ben gestito: “questo scenario giustificherebbe l’ulteriore aumento dei premi delle valutazioni per questi asset di qualità” afferma Majoros.

Le opportunità di crescita strutturale a lungo termine sono presenti soprattutto su quei comparti legati all’innovazione o trasformazione tecnologica, come il settore dell’healtcare, dei beni di consumo o tecnologico.

Favorito l’healtcare, ma attenzione ai prezzi

In Usa, il settore dell’healtcare è tra i più cari al mondo: per questo motivo, è bene concentrarsi su quei modelli di business caratterizzati da innovazione, o su aziende stabili e basate sulla crescita dei volumi anziché dei prezzi.

Nel mercato sono presenti anche delle società “steady grower”, ossia quelle aziende in grado di creare buoni livelli di crescita e profitto anche a dispetto di un contesto di crescita economica strutturalmente debole.

Un esempio viene dato dal comparto dei beni di consumo, dove “troviamo spesso queste società ai due estremi del mercato: i marchi di lusso/premium e i marchi low cost, questi ultimi peraltro molto meno colpiti dai fenomeni di trasformazione epocale causata dai giganti di internet come Amazon”, sostiene Gergely Majoros.

Il prezzo dei singoli titoli resta una discriminante importante, in quanto il posizionamento dei gestori attivi è orientato verso i quelle azioni difensive. “anche se esistono buone argomentazioni strutturali per posizionarsi sui titoli di qualità oggi, è importante essere pronti ad affrontare occasionali battute d’arresto del mercato in questo contesto affollato”, chiosa Majoros.

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