È arrivato il giudizio di Fitch sull’Italia, con la conferma del rating BBB- con outlook stabile.
Fitch conferma, buone notizie per l’Italia: il rating è “BBB”. Nella nota dell’Agenzia si legge che il sostegno pubblico al governo Meloni ha tenuto e la sua maggioranza parlamentare è più stabile di molte precedenti amministrazioni, offrendo una piattaforma per una pianificazione di medio-termine economica e di bilancio.
Non è la prima valutazione positiva (di stabilità) che l’Italia riceve. Lo scorso venerdì anche Standard and Poor’s ha giudicato la stabilità italiana con una tripla B. Si attendono le analisi di altre, ma la tendenza del giudizio appare confermare “stabilità” e quindi “immobilismo”. La crescita si annuncia difficoltosa, soprattutto se messa di fronte alla fiducia degli italiani, che nel contesto geopolitico internazionale continua a calare.
A non variare è infatti il dato sulla produzione dell’industria, che resta a crescita zero (a settembre su agosto) e -2% rispetto a settembre 2022. Il terzo trimestre aumenta di poco, restando praticamente invariato con un +0.2% rispetto ai tre mesi precedenti.
Lo ricorda anche Fitch: con l’approvazione della Manovra, il governo è sotto pressione per mantenere gli impegni elettorali e questo pesa sulle prospettive di solidità declamate.
Italia da BBB: il rating Fitch
Mentre Fitch Ratings ha migliorato i rating di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), portando la valutazione a “BB” dopo il successo del processo di ristrutturazione; l’Italia si porta a casa una tripla B.
L’Agenzia ha giudicato e confermato lo stato dell’economia italiana, trovandosi sulla stessa lunghezza d’onda di Standard and Poor’s (giudizio della scorsa settimana). Nella nota di valutazione si legge che:
Il sostegno pubblico al governo Meloni ha tenuto e la sua maggioranza parlamentare è più stabile di molte precedenti amministrazioni, offrendo una piattaforma per una pianificazione di medio-termine economica e di bilancio (Ansa).
E ancora:
In ogni caso di trova ad affrontare una notevole pressione politica affinché mantenga maggiormente i suoi impegni elettorali, pesando sulle prospettive di un maggiore consolidamento, come evidenziato dalle misure di riforma delle pensioni (Ansa).
Le prospettive macroeconomiche
Nonostante l’economia italiana sia diversificata, la produzione arretra. Secondo quanto riportato dal direttore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini, i tassi sui prestiti e sui mutui restano alti e il debito pubblico rimane un fardello e questi “sono fonte di vulnerabilità della nostra economia”.
Le prospettive incerte sono confermate anche dai dati Istat e dai dati sulla produzione dell’industria, che mostra una crescita pari a zero (0,2%) rispetto ai tre mesi precedenti.
Istat ha analizzato anche altri segnali e affermato che le prospettive economiche internazionali restano molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie e imprese. È la fiducia a calare e con l’approvazione della Manovra (promesse e impegni non mantenuti compresi) che il dato potrebbe acuirsi.
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