Razionamenti, spese extra e bonus bollette locali: le scelte dei Comuni per risparmiare su gas e luce

Giacomo Andreoli

12 Settembre 2022 - 16:26

Nell’ambito dei piani italiano ed europeo di risparmio di energia, i Comuni stanno intensificando i razionamenti volontari di gas e luce in vista dell’autunno e soprattutto dell’inverno.

Razionamenti, spese extra e bonus bollette locali: le scelte dei Comuni per risparmiare su gas e luce

In vista di un autunno e un inverno complessi si intensificano le misure di risparmio energetico dei Comuni. Per ora non ci sono restrizioni obbligatorie, se non i razionamenti, per ora minimi, all’uso del riscaldamento imposti dal piano Cingolani. Le città quindi, come stanno facendo da un mese a questa parte, si stanno attivando in maniera volontaria.

Lampioni spenti, porte chiuse in caso di condizionatori accesi, telegestione degli impianti termici, ma anche bonus al livello locale, che si sommano a quelli nazionali, per contrastare gli effetti più pesanti del caro-bollette. Sono tanti gli interventi messi in campo dalle amministrazioni, con margini di bilancio ridotti e i razionamenti che risultano funzionali anche a ridurre i costi per gli stessi Comuni.

Questioni che si intrecciano con la sfida della transizione ecologica, tra progetti del Pnrr che vanno avanti tra mille difficoltà sui bandi per il rialzo dei prezzi e le amministrazioni che hanno già intrapreso la strada delle comunità energetiche rinnovabili che ora ripagano l’investimento fatto con significativi risparmi sulle bollette.

Tutti i razionamenti nelle città

La misura di risparmio più diffusa è lo spegnimento dell’illuminazione pubblica in alcuni orari del giorno. Nel vicentino i lampioni sono out dalla mezzanotte fino alle prime ore del mattino, così come nel bellunese (precisamente dalle 2.30 fino alle 5, assieme a due gallerie del tutto spente). Ad Ancona, invece, sono spenti solo per un’ora e venti prima dell’alba.

A Bari, poi, la giunta comunale sta sostituendo le vecchie luci dell’illuminazione stradale con impianti a led che consumano meno (la stessa operazione messa in campo ad Abano Terme, vicino Padova) e introducendo la telegestione degli impianti termici scolastici, risparmiando sui costi. Infine a Torino lampioni sempre accesi, ma con luce meno intensa.

In alcune città, quindi, scattano le chiusure delle piscine. Niente ultimi scampoli d’estate a Pontassieve, in provincia di Firenze, dove non sono ritenuti più sostenibili i costi per mantenere in funzione la piscina comunale. Così a Castelmassa, in Veneto, dove il prezzo di gestione e manutenzione dell’impianto è fuori controllo per il bilancio del piccolo Comune.

I bonus bollette comunali

Molte città sono in difficoltà nel chiudere i loro bilanci mensili, ma c’è chi sta trovando i fondi per ridurre il costo delle bollette a famiglie e imprese. A Brescia fino al prossimo 16 settembre si può chiedere una sorta di bonus sociale potenziato: 200 o 300 euro di sconto su gas e luce per chi ha un Isee fino a 18mila euro. A Seregno, vicino Monza, lo sconto arriva fino a 500 euro con un Isee fino a 30mila euro.

Valgono fino al 30 settembre gli sconti per i cittadini di Reggio Emilia, Osimo (Ancona), Albignasego (Padova) e Porto Mantovano (Mantova). Nelle prime città il bonus va dai 300 ai 700 euro, nell’ultima c’è il rimborso delle ultime due fatture per cittadini con Isee fino a 18mila euro.

E ancora: a Pontinvrea, in provincia di Savona, il Comune ha creato un fondo a favore dei meno abbienti per azzerare l’Iva sul gas e fornire il pellet per il riscaldamento.

Gli appelli ai cittadini e le multe

Nel frattempo le amministrazioni moltiplicano gli appelli ai cittadini per un uso più consapevole di condizionatori, riscaldamenti, luce e gas per cucinare. Accade a Genova, con raccomandazioni specifiche alla cittadinanza. A Milano, invece, il sindaco Beppe Sala ha chiesto già ad agosto ai negozi di tenere le porte chiuse per evitare che i condizionatori interni debbano fare un lavoro più intenso per mantenere la temperatura fredda.

Nel frattempo ha raccomandato a lavoratori e cittadini di non scendere sotto i 26 gradi in abitazioni e uffici, invitando contemporaneamente i dipendenti pubblici a spegnere tutte le luci a fine giornata.

A Firenze, invece, il Comune ha varato un’ordinanza che proibisce di tenere la porta aperta in negozi ed esercizi commerciali con aria condizionata: pena una multa da 25 a 500 euro. Quindi ha chiesto a tutti di stirare solo il necessario, avviare la lavatrice solo se piena e dall’autunno in poi tenere i termosifoni a 18-19 gradi.

La spinta sull’energia rinnovabile

Si lavora poi per rendere più efficiente l’uso dell’energia. A Merano, in Veneto, negli edifici pubblici che consumano di più si prevedono interventi di ottimizzazione e bilanciamento del riscaldamento, impostando gli impianti a temperature medie, facendo un test di distribuzione termica e regolando la pompa. Così si potrebbe arrivare a risparmiare fino al 30% in bolletta.

Cresce quindi la spinta sull’energia rinnovabile, con nuovi investimenti nelle comunità energetiche rinnovabili, come è accaduto ad Alghero, in Sardegna, con la giunta comunale che ne ha appena stabilito la costituzione. In pratica cittadini, commercianti, amministrazione e imprese varie si dotano di impianti comuni per produrre e auto-consumare energia green.

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