Come costruire una cultura innovativa grazie a una check list che può aiutare a comprendere quanto un’organizzazione si stia avvicinando a intendere una nuova concezione di cultura aziendale.
Hai mai pensato alle organizzazioni come sistemi operativi che necessitano di continui aggiornamenti? In effetti è proprio così: per rimanere al passo con i trend di settore le aziende devono comportarsi come smartphone che si aggiornano per non diventare obsoleti e quindi fuori mercato.
In particolare, per ottenere questo risultato è fondamentale sviluppare una cultura aziendale che faccia crescere le persone e che le faccia sentire libere di esprimersi, di essere loro stesse e di condividere idee. Insomma, le persone sono il punto di partenza per la creazione di una cultura aziendale innovativa.
Cosa significa cultura innovativa?
Si può definire cultura dell’innovazione un ambiente lavorativo che abbia la capacità di stimolare, sviluppare e implementare le idee di chi ne fa parte.
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È chiaro che per essere portatori del cambiamento e dell’innovazione bisogna avere molte idee. Ma come facilitarne lo sviluppo e la condivisione in azienda?
Vediamo insieme alcuni ingredienti indispensabili per un’azienda che voglia implementare la cultura dell’innovazione.
- Lead the way: a proposito di “dare il buon esempio”, il CEO e il board devono essere i primi a voler portare innovazione in azienda. È quindi fondamentale che il management sia a bordo del progetto per riuscire a innovare la dimensione aziendale.
- Learning organization: essere un’azienda che ammette la possibilità di sbagliare vuol dire riuscire a essere coscienti della necessità di innovare e adattarsi per affrontare le difficoltà. Per sviluppare al meglio la cultura innovativa è quindi fondamentale diventare una learning organization che favorisce l’apprendimento in tutte le sue forme.
- Open Mindset: spesso sono l’incertezza e il timore di non raggiungere l’obiettivo i primi ostacoli della creatività, ostacoli che portano i leader a bocciare idee potenzialmente innovative. Un mindset aperto è quindi un’altra caratteristica da coltivare in azienda e deve manifestarsi in primis nei leader, neanche a dirlo.
Ma cosa vuol dire avere un mindset aperto? Significa essere aperti alla possibilità di sbagliare e agire sempre come una learning organization che apprende dai propri errori.
- Shared decision-making: un processo decisionale distribuito prevede la distribuzione del processo creativo attraverso l’organizzazione nella sua interezza in modo tale che tutti possano esternare le proprie idee e partecipare alla selezione delle più innovative. Solo combinando un processo decisionale condiviso a una politica interna trasparente sarà possibile far evolvere le idee più valide senza che siano smorzate sul nascere dal management.
- Trust culture: il periodo della pandemia ha costretto le aziende a reinventarsi. In alcuni casi, questo ha portato alla creazione di progetti di smart working basati sulla cultura della fiducia e non sul controllo. È importante che questi progetti di empowerment aziendale siano portati avanti anche successivamente in quanto espedienti di un ambiente in cui è possibile esprimere la propria opinione e che permette quindi la prolificazione delle idee innovative.
- Background jam: Favorire la contaminazione in team - applicando i principi della Coalescence Innovation - tra persone con background differenti è un elemento essenziale per lo sviluppo di una cultura innovativa in grado di stimolare le risorse nei loro processi creativi.
- Purpose: si “combatte” sempre per uno scopo e se le persone non sanno qual è quello della propria azienda, e dunque non lo condividono, cosa li spingerà a impegnarsi ogni giorno per dare il massimo?
È importante che all’interno dell’organizzazione vi sia un purpose condiviso che dia la possibilità a tutti di concentrarsi verso uno scopo comune e di fare lavoro di squadra.
- Employee Experience: Le aziende hanno investito molto negli ultimi anni per creare esperienze coinvolgenti per i propri clienti, ma è giunto il momento di iniziare a utilizzare quelle stesse tecniche e tecnologie per costruire delle employee experience ingaggianti: se si fosse adottata questa logica fin dall’inizio non sarebbe stato necessario creare delle figure specifiche per l’engagement dei dipendenti, come quella dell’happines officer.
- No more problems: spesso il processo creativo è ostacolato da problematiche operative, ma bisogna imparare a essere amici delle tecnologie, sfruttandole e traendone tutti i vantaggi possibili. Uno di questi potrebbe essere una piattaforma di comunicazione e collaborazione interna in cui alle persone è possibile condividere idee e spunti.
Le tecnologie come preziose alleate
Le tecnologie sono le migliori alleate e collaboratrici per accrescere la cultura innovativa. Ormai l’ambiente digitale è alla base del cambiamento culturale in quanto la distanza non è più un problema e molte persone preferiscono lavorare da remoto.
Facciamo attenzione, però, a non pensare al digitale come sinonimo di tecnologia. Piuttosto deve essere associato alla rapidità e alla intuitività del lavoro, un elemento che permette di esternare in tutto e per tutto il potenziale umano dell’organizzazione.
La sfida più grande, a oggi, è quella di riuscire a snellire i processi e a implementare la comunicazione interna, non solo tra le persone ma anche tra i tool che utilizzano. A soluzione di tale problema, entrano in gioco le piattaforme per la comunicazione interna che funzionano come employee hub e quindi come punto unico di incontro tra collaboratori, tool e app già in uso in azienda.
Il momento di cambiamento che stiamo vivendo sta portando le aziende verso una forte necessità d’innovare e, questa, non può non passare per una rivoluzione della cultura aziendale. Le persone, infatti costituiscono il cuore di ogni organizzazione ed è fondamentale coinvolgerle nel processo d’innovazione aziendale tramite la diffusione di una cosiddetta cultura innovativa.
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