Recovery Fund: quale impatto sul PIL? Le stime di Bankitalia

Violetta Silvestri

7 Settembre 2020 - 20:17

Recovery Fund protagonista delle prossime decisioni di Governo. Quale sarà il suo impatto sul PIL? La Banca d’Italia ha stimato gli effetti delle risorse europee sull’economia nazionale.

Recovery Fund: quale impatto sul PIL? Le stime di Bankitalia

Il Recovery Fund torna sotto i riflettori in questo settembre dominato (ancora) dalla pandemia.

L’autunno del Governo Conte si preannuncia caldo anche per la cruciale stesura del piano di riforme e investimenti da attuare con le risorse europee.

Da Bruxelles dovrebbero essere erogati fondi pari a 120 miliardi di euro in prestiti e 87 in trasferimenti: quale impatto avranno sulla nostra economia?

In un quadro ancora incerto al riguardo non è semplice fare dettagliate previsioni. Bankitalia, però, ha provato a stimare l’effetto Recovery Fund sul PIL italiano. Cosa aspettarsi?

PIL Italia: +3% con le risorse UE?

La Banca d’Italia ha cercato di disegnare il quadro economico nazionale del prossimo futuro grazie agli effetti benefici del Recovery Fund.

Protagonista indiscusso della politica italiana, il fondo per la ripresa approvato a Bruxelles dovrà essere incanalato in un piano di riforme e investimenti ben strutturato a livello nazionale. L’obiettivo è cambiare rotta e far decollare finalmente il Paese nei suoi settori chiave.

Il Governo è chiamato a un compito non facile e decisivo. Ma quale impatto potrebbero avere i miliardi di euro previsti dallo strumento UE Next Generation?

Bankitalia ha provato a fare i conti, pur nell’incertezza che ancora domina il tema. Nello specifico, il capo del servizio Struttura economica dell’istituto, Fabrizio Balassone, ha fornito un primo scenario in audizione alla Camera:

“Le maggiori spese ammonterebbero a oltre 41 miliardi all’anno e potrebbero tradursi in un aumento cumulato del livello del Pil di circa 3 punti percentuali entro il 2025, con un incremento degli occupati di circa 600.000 unità”

Un’ottima prospettiva, quindi, che può diventare realtà soltanto ad alcune condizioni. La prima è che l’intera somma a disposizione sia impiegata per progetti nuovi e sotto forma di investimento. È empirico, infatti, che spendere per investire si traduce nella più evidente crescita economica di un Paese.

Inoltre, secondo gli esperti di via Nazionale, la fase di progettazione sarà delicata e fondamentale per rendere esecutivi gli investimenti. Il Governo, quindi, dovrà operare con estrema efficienza per impattare al 3% sul Prodotto Interno Lordo.

Bankitalia ha fornito anche una seconda stima, più modesta ma altrettanto importante. L’aumento cumulativo del Recovery Fund sul PIL potrebbe essere di quasi il 2% se le risorse UE saranno così ripartite: 30% per finanziare misure già in programma; 29 miliardi circa per eseguire nuovi piani e 19 miliardi per investimenti.

Recovery Fund: le condizioni per l’impatto sul PIL

I benefici per il PIL italiano ci saranno a condizione che il Recovery Fund sia utilizzato con la massima efficienza. Questo il messaggio di Bankitalia.

L’impatto positivo, infatti, non è così scontato e potrà tradursi davvero in un aumento del PIL con alcuni presupposti, come spiegato da Balassone:

“[gli effetti positivi ci saranno] con l’uso efficiente delle risorse disponibili e l’esperienza suggerisce che affinché ciò avvenga serve una netta discontinuità con quanto osservato in passato”

Sarà necessario, quindi, lavorare in modo molto sistematico e serio sui progetti da finanziare. Nulla dovrà essere lasciato al caso, senza una linea politica coerente. L’esecutivo sarà chiamato a stabilire piani di intervento chiari e generali e a coinvolgere le amministrazioni per definirne i dettagli.

“Un movimento dall’alto verso il basso con contributi dal basso”: questo il suggerimento da Bankitalia. Solo così, secondo gli esperti, si eviteranno dispersioni di risorse e l’impatto sul PIL sarà importante.

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