Reddito di cittadinanza: nel Piano Rinascita Italia c’è spazio per le politiche attive. Conte annuncia di voler lavorare sull’inclusione per contrastare le disuguaglianze.
Il reddito di cittadinanza potrebbe essere confermato grazie alle risorse in arrivo dal Recovery Fund. Una buona notizia per tutti coloro che “sono ai margini della società” e che sperano che la misura per il sostegno del reddito possa essere rifinanziata anche per i prossimi anni.
La conferenza stampa che ha visto protagonista Giuseppe Conte nella giornata di ieri era molto attesa: con la presentazione del Piano Rinascita Italia, infatti, questo ha fatto chiarezza su quali saranno i pilastri su cui si baserà il rinnovamento del nostro Paese.
Ci sono le risorse per il consolidamento delle piccole e medie imprese, così come per gli investimenti sul piano infrastrutturale.
Ma tra i 10 punti del Piano Rilancio Italia c’è anche spazio per i meno fortunati, per coloro che da anni vivono ai margini della società. Parole al miele per i percettori del reddito di cittadinanza visto che le dichiarazioni di Giuseppe Conte - seppur tra le righe - confermano che il Governo continuerà a prevedere aiuti economici e politiche d’inclusione per i meno abbienti.
Reddito di cittadinanza nel Piano Rilancio Italia?
Volendo, potremmo riassumere il Piano Rilancio Italia descritto da Giuseppe Conte in 10 punti. Tra questi, ci sono anche le politiche per l’inclusione, come ad esempio è il reddito di cittadinanza.
Nel dettaglio, a margine della conferenza stampa il Presidente del Consiglio ha dichiarato:
Dobbiamo sostenere le persone che sono ai margini del nostro circuito sociale e lavorativo. Dobbiamo lavorare anche sull’inclusione e contrastare la disuguaglianza.
Parole che sembrano confermare che anche in futuro si dovrà puntare su misure come il reddito di cittadinanza e che parte delle risorse che verranno destinate all’Italia con il Recovery Fund potrebbero servire proprio a questo. D’altronde, il reddito di cittadinanza non prevede solamente un sostegno economico per le famiglie, ma anche una politica attiva che punta proprio al reinserimento sociale e lavorativo del nucleo familiare interessato.
Quindi, mentre ci si interroga sul futuro del reddito di cittadinanza, con la Corte dei Conti che per il momento ha bocciato la misura in quanto sono troppo pochi i beneficiari che hanno trovato lavoro, ecco che il Presidente del Consiglio dà speranza a tutti coloro che temevano in uno stop anticipato.
Anche in futuro si punterà a politiche attive per dare sostegno ai meno fortunati e per supportarli nel reinserimento sociale e lavorativo. E il fatto che questo obiettivo sia tra i dieci del Piano Rinascita Italia, e quindi sarà tra i pilastri sui quali si baserà la rinascita del Paese, fa ben sperare.
Reddito di cittadinanza e Recovery Fund: cosa dirà l’Europa?
Ovviamente il Piano Rinascita Italia per il quale verranno utilizzate le risorse del Recovery Fund (a tal proposito ricordiamo che la trattativa non è ancora chiusa) dovrà ottenere l’ok da parte dell’Unione Europea.
Ma per quanto riguarda la parte relativa alle politiche attive per l’inclusione non dovrebbero esserci negazioni da parte dell’UE. D’altronde, proprio questa nelle scorse settimane ha raccomandato all’Italia di puntare ancora di più sul progetto del reddito di cittadinanza, cercando di coinvolgere un maggior numero di persone nel progetto.
Italia e UE riguardo alle politiche attive sembrano pensarla allo stesso modo: ecco perché ad oggi ci sono buone possibilità che il reddito di cittadinanza sarà confermato anche nei prossimi anni.
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