Reddito di cittadinanza promosso o da cancellare? La risposta dell’Unione Europea

Simone Micocci

7 Giugno 2022 - 10:18

Si accende il dibattito sul reddito di cittadinanza: da cancellare o da confermare? A fare chiarezza una raccomandazione dell’Unione Europea, in arrivo subito dopo l’estate.

Reddito di cittadinanza promosso o da cancellare? La risposta dell’Unione Europea

Il dibattito sul reddito di cittadinanza in Italia è entrato nuovamente nel vivo, con i due Matteo - Renzi e Salvini - che continuano a chiedere la cancellazione della misura.

Ma dall’alto sta per arrivare un provvedimento dell’Unione Europea che, come appena fatto per il salario minimo, indicherà ai governi degli stati membri la strada da seguire. Tra settembre e ottobre, quindi subito dopo l’estate, sarà l’Ue a rispondere alla domanda su cosa bisogna fare con il reddito di cittadinanza, ossia se vale la pena continuare oppure se si tratta di una misura da cancellare.

Proprio in queste ore sono arrivare indiscrezioni importanti in merito: la risposta dell’Unione Europea potrebbe essere un duro colpo per coloro che vorrebbero eliminare il reddito di cittadinanza, vediamo perché.

Reddito di cittadinanza da confermare: la risposta dell’Unione Europea

Dopo aver raggiunto l’accordo sul salario minimo, con l’Italia che adesso dovrà decidere se e come uniformarsi alla direttiva europea, l’Ue si focalizzerà sul reddito di cittadinanza.

Secondo indiscrezioni, infatti, subito dopo l’estate l’Unione Europea pubblicherà una raccomandazione sul “reddito minimo”, invitando gli Stati membri a introdurre nelle rispettive legislazioni una misura in favore di un sostegno universale, rispettando il principio dell’adeguatezza. Una misura che in Italia già c’è e risponde appunto al nome di reddito di cittadinanza.

Trattandosi di una raccomandazione non ci saranno obblighi per gli Stati membri, ma questo non significa che si potranno fare orecchie da mercante, anche perché nel frattempo ci sono sempre le risorse del Pnrr a cui accedere.

Per l’Italia cancellare il reddito di cittadinanza potrebbe essere complicato

Qualora la raccomandazione riguardante l’introduzione del reddito minimo in Europa venisse confermata, per quella parte di politica contraria al reddito di cittadinanza potrebbe trattarsi di un duro colpo.

Infatti, anche se tale raccomandazione non è vincolante, l’Italia dovrebbe comunque rispondere all’Europa di un gesto tanto eclatante come quello di cancellare il reddito di cittadinanza nonostante l’invito a mantenerlo da parte di Bruxelles.

D’altronde, il reddito di cittadinanza rientra in quel “reddito minimo” tanto invocato dall’Unione Europea, con la commissione europea che già nei mesi scorsi aveva bacchettato il nostro Paese per il fatto che i requisiti di accesso alla misura fossero discriminanti per gli stranieri. In particolare, l’Ue ha puntato il dito contro il requisito che obbliga uno straniero a essere residente in Italia da almeno 10 anni per poter beneficiare del sostegno. Sulla questione a breve si esporrà anche la Corte Costituzionale, mentre il Governo Draghi ha promesso d’intervenire ma ancora non lo fa.

Figuriamoci se, alla luce di quelle che potrebbero essere le nuove raccomandazioni dell’Unione Europea, dovesse esserci un intervento politico orientato alla cancellazione del reddito di cittadinanza. Un segnale negativo, in un periodo in cui l’Italia è fortemente legata, e condizionata, all’Unione Europea vista la necessità di accedere alle risorse del Pnrr.

Renzi e Salvini cambieranno idea riguardo alla cancellazione del reddito di cittadinanza?

Chissà se la raccomandazione Ue farà cambiare idea a chi oggi continua a parlare di cancellare il reddito di cittadinanza. Da una parte Matteo Salvini, che tra l’altro ha anche votato a favore dell’introduzione del sostegno al reddito. Proprio nei giorni scorsi il leader della Lega ha detto di voler dire stop al reddito di cittadinanza per poi utilizzare le risorse per “aumentare le pensioni minime”.

Matteo Renzi, invece, ha rilanciato l’iniziativa di raccolta firme per un referendum abrogativo con cui chiedere ai cittadini se confermare o cancellare l’Rdc.

Per il momento, però, la misura resiste e grazie all’endorsement europeo potrebbe farlo ancora a lungo. Una buona notizia per chi lo percepisce, per il quale il sostegno si sta ormai trasformando, complici alcune lacune del nostro sistema, in una rendita perenne.

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