Matteo Renzi non sta più parlando del referendum per l’abolizione del reddito di cittadinanza: la raccolta firme doveva iniziare lo scorso 15 giugno ma, al momento, tutto ancora sembrerebbe essere fermo.
Che fine ha fatto il referendum per abolire il reddito di cittadinanza annunciato a fine maggio da Matteo Renzi? Più di un mese dopo il post con cui il leader di Italia Viva ha annunciato l’intenzione di avviare una raccolta firme a partire dal 15 giugno, tutto ancora tace.
“Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme - ha scritto Renzi lo scorso 24 maggio - Ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani”.
Per indire un referendum abrogativo sul reddito di cittadinanza, Matteo Renzi ha tempo dal 15 giugno al 30 settembre per raccogliere almeno 500.000 firme. In alternativa può fare richiesta tramite il voto favorevole di cinque consigli regionali.
Lo scorso 15 giugno però non è stata fatta alcuna comunicazione ufficiale in merito all’inizio della raccolta firme, anche perché solo tre giorni prima abbiamo assistito al flop dei cinque referendum sulla giustizia voluti da Matteo Salvini, e richiesti da nove consigli regionali di centrodestra, con soltanto il 21% degli italiani che si è recato ai seggi.
Anche consultando il sito ufficiale di Italia Viva non ci sono novità riguardanti un referendum sul reddito di cittadinanza, con anche Matteo Renzi che di recente non è più tornato sull’argomento.
Renzi e il referendum sul reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza a Matteo Renzi non è mai piaciuto. Più volte l’ex presidente del Consiglio ha attaccato la misura bandiera del Movimento 5 Stelle, sottolineando come “pagare la gente per stare sul divano fa arrabbiare gli italiani”.
La scorsa estate Renzi in qualche modo aveva provato a sondare il terreno, tanto da lanciare una petizione con l’obiettivo di raccogliere 10.000 firme a sostegno dell’abolizione del reddito di cittadinanza.
Alla fine di firme però ne sono state raccolte soltanto 4.937, meno della metà di quelle auspicate, ma a fine maggio il numero di Italia Viva ha annunciato l’avvio il 15 giugno di una vera e propria campagna referendaria allo scopo di raccogliere le 500.000 firme necessarie per indire un referendum. Da quel momento però è calato il silenzio sull’argomento.
Anche nella sua ultima intervista al Foglio, Renzi ha parlato di molti argomenti riguardanti la situazione politica nostrana, senza però menzionare il referendum per l’abolizione del reddito di cittadinanza.
Un perfetto assist a riguardo lo ha fornito lo scorso 6 giugno Swg, realizzando un sondaggio per conto del Tg La 7 dove è emerso che il 54% degli italiani voterebbe per abolire il reddito di cittadinanza in caso di un referendum.
Forse Matteo Renzi sta aspettando il momento migliore per annunciare l’avvio della raccolta referendaria, oppure l’ipotesi è stata riposta nel proverbiale cassetto vista la delicata situazione all’interno della maggioranza.
Possibile anche che Italia Viva stia aspettando l’inizio della campagna elettorale per giocarsi la carta dell’abolizione del reddito di cittadinanza, specie se il partito di Renzi dovesse andare a fare gioco di squadra con quella parte del mondo politico a cui è particolarmente inviso il reddito di cittadinanza.
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