Reddito di Libertà per donne vittima di violenza: come ottenerlo e novità 2022

Ecco le novità e le istruzioni relative al reddito di Libertà di 400 euro al mese, istituito come aiuto per le donne vittima di violenza.

Reddito di Libertà per donne vittima di violenza: come ottenerlo e novità 2022

Istituito nel 2020 per il 2021 per la prima volta, il reddito di Libertà è un sussidio economico ideato per aiutare le donne vittima di violenza a rientrare in possesso della propria libertà, appunto, partendo anche da quella economica.

La mancanza di libertà economica fa parte dei motivi per cui, per molte persone, diventa difficile uscire da relazioni violente. Molte situazioni poi sono state esacerbate dall’arrivo della pandemia da Covid-19, che ha reso più difficile chiedere aiuto e trovare gli aiuti necessari per farlo per molte donne.

Proprio per questo, nel 2021 viene istituito il reddito di Libertà, che identifica nelle sue beneficiarie le donne vittime di violenza in stato di estrema povertà. Vediamo quindi come funziona, in che modo si può fare domanda, chi può richiederlo, e quali sono le novità per il 2022.

Come funziona il reddito di Libertà

Nel 2020 il Governo ha stanziato 3 milioni di euro per finanziare il reddito di Libertà, fondo che nel 2022 è stato aumentato di 5 milioni di euro annui.

I fondi vengono suddivisi per regione, a seconda della quantità di abitanti femminili, e prevede un massimo di 12 mensilità da 400 euro l’una, quindi un totale di 4800 euro in un anno. A erogare i fondi, e quindi il reddito, alle singole richiedenti sono gli enti locali, ovvero i comuni per conto delle singole regioni.

Lo scopo di questo fondo è quello di aiutare a sostenere le spese per le donne vittime di violenza e in difficoltà economica relative, principalmente, a:

  • autonomia abitativa;
  • la riacquisizione di un’autonomia personale a seguito di episodi di violenza;
  • le spese facenti parte del percorso scolastico e formativo per i figli o le figlie minorenni.

Chi può fare richiesta

Per poter fare richiesta per il reddito di Libertà è necessario essere seguite da un centro antiviolenza che sia riconosciuto dalle regioni e dai servizi sociali locali. Infatti lo scopo del reddito è quello di “favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà”.
È quindi necessario che sia stato intrapreso un percorso di uscita dalla situazione di violenza per poter fare richiesta.

Oltre a dover essere seguita da un centro antiviolenza è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • vivere da sola o con prole minore;
  • aver subito violenza da parte di qualcuno, la tipologia di violenza in questione può essere sia fisica, sia psicologica;
  • essere in stato di povertà o particolare vulnerabilità.

I soldi elargiti attraverso questo sussidio possono venire utilizzati nel modo che più si preferisce, in quanto non vengono date limitazioni al riguardo.

È importante ricordare che il reddito di Libertà può essere richiesto sia da cittadine italiane, sia comunitarie, sia cittadine di Stato extracomunitario se in possesso di regolare permesso di soggiorno, purché siano residenti in territorio italiano.

Come si invia la domanda

La domanda deve essere fatta nella regione di residenza o domicilio, attraverso gli sportelli comunali. Per semplificare l’invio telematico delle richieste all’Inps è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i comuni italiani.

Sono gli operatori comunali comunque a dover inviare la domanda per le interessate, utilizzando la procedura telematica sul portale Inps, passando per il servizio online denominato “Prestazioni Sociali” e selezionando “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”.

Gli utenti che sono già abilitati all’utilizzo della procedura “Prestazioni sociali dei comuni” hanno automaticamente la possibilità di inviare anche questa domanda. Per poter utilizzare il servizio è necessario essere in possesso, alternativamente, di: Spid di secondo livello, carta d’identità elettronica 3.0, oppure della Carta Nazionale dei Servizi.

Le interessate possono consegnare la richiesta agli sportelli (dove verrà fatto un controllo dei dati inseriti) sia in autonomia, sia attraverso un rappresentate, utilizzando il modello specifico.

Le precisazioni dell’Inps per il 2022

Con il messaggio n. 1073 2022 l’Inps ha fornito alcuni dettagli agli enti locali riguardo alla possibilità di integrare i fondi messi a disposizione. Viene infatti specificato che le risorse messe a disposizione dei comuni o delle regioni possono venire integrate da parte delle regioni o delle province autonome.

Per poter agire in questo senso è necessario che le risorse aggiuntive vengano inviate direttamente all’Inps dopo aver presentato l’istanza per l’incremento del budget da inviare via Pec a: dc.inclusionesocialeeinvaliditacivile@postacert.inps.gov.it.

Nel momento in cui la richiesta sarà approvata allora si dovrà proseguire con il trasferimento dei fondi in questione, con il versamento della somma desiderata sul conto corrente di tesoreria centrale n. 20350 all’IBAN IT70L0100003245350200020350, intestato a questo Istituto, con campo causale: “Reddito di Libertà Dpcm 17 dicembre 2020 - Regione/Provincia autonoma ______".

I fondi integrativi verranno utilizzati per fornire il reddito di Libertà alle richiedenti della specifica regione o provincia autonoma.

Reddito di Libertà e cumulabilità

Questo bonus è cumulabile con altri strumenti di sostegno simili, incluso il reddito di cittadinanza e il reddito di emergenza Naspi, oltre ad altre possibilità offerte anche da regioni o province singole.

Nel caso in cui la domanda dovesse essere rifiutata per mancanza di fondi, l’Inps la terrà in attesa fino all’arrivo di nuovi fondi o fino al 31 dicembre del 2022, momento in cui si può supporre sarà scartata in modo definitivo, come è stato per le domande in situazione simile del 2021.

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